L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma. Il governo palestinese di Cisgiordania, formalmente rappresentato da Mahmud Abbas (Abu Mazen), annuncia che “si ritirerà dagli accordi” se Israele dovesse procedere con l’annessione. Qualche settimana fa tre ex militari israeliani hanno scritto un articolo sulla rivista Foreign Policy per argomentare che l’annessione sarebbe un disastro per le relazioni faticosamente costruite da Israele con i paesi limitrofi a maggioranza araba, Egitto e Giordania. Usa-Israele lavorano per mappare annessione Cisgiordania. Perché gli israeliani non l’hanno mai fatto Innanzitutto, renderebbe possibile sostituire l’amministrazione militare con le leggi e l’amministrazione israeliana. Cosa aspettarci nei prossimi giorni Era stato pubblicato sul sito del quotidiano israeliano Haaretz. A questo si aggiunge lo “scambio di territori e popolazioni” per l’area del deserto del Negev e della Galilea, nota come il Triangolo (in base al piano i cittadini arabi d’Israele che vivono nella zona saranno privati della cittadinanza e costretti a trasferirsi in territorio palestinese). È importante ricordare che una mappa definitiva e dettagliata deve ancora essere pubblicata. Il piano è stato duramente criticato dalla classe dirigente palestinese nonché dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale, che storicamente ritiene che le colonie israeliane siano state costruite illegalmente in un territorio che appartiene ai palestinesi. Anche il primo ministro britannico Boris Johnson. È stata istituita una commissione congiunta israelo-statunitense che sta lavorando a delineare confini più precisi. Nelle colline e nelle valli, nella zona C e alla fine in tutta la Cisgiordania. Slitta il processo di annessione di una porzione della Cisgiordania da parte di Israele, annunciato per il 1° luglio. Israele gli garantirà la cittadinanza? Inoltre, prima della pubblicazione del piano Trump, nel novembre del 2019 il segretario di stato Mike Pompeo aveva annunciato che gli Stati Uniti non consideravano più gli insediamenti necessariamente in contrasto con il diritto internazionale, che Israele era libero di definirne lo status legale e che Washington era pronta a riconoscerlo. Diversi analisti sono d’accordo: difficilmente nel futuro immediato le condizioni saranno così favorevoli per attuare un piano del genere. Nelle ultime tre campagne elettorali lo ha ribadito più volte. La settimana scorsa i vertici dell’esercito e delle principali agenzie di intelligence hanno tenuto una riunione per decidere come gestire eventuali escalation, mentre l’esercito si sta preparando per un’eventuale operazione che coinvolga anche i riservisti, che nelle principali operazioni di guerra dell’esercito vengono richiamati a decine di migliaia. È anche vero che Trump è noto per la sua imprevedibilità e da un giorno all’altro potrebbe cambiare idea e approvare il piano, magari per rafforzare ulteriormente il legame con la sua base elettorale. Per prima cosa dovrà superare qualche resistenza interna: è vero che l’annessione della Cisgiordania è stata stabilita nel contratto di governo, e che tutti i partiti sono più o meno d’accordo che prima o poi vada realizzata. Friedman, invece, manda messaggi rassicuranti alla destra israeliana, dicendo che l’annessione può avere luogo comunque. Per esempio, è così che Israele ha inglobato le alture del Golan e Gerusalemme Est, attraverso azioni unilaterali accompagnate da decisioni governative e leggi della knesset. ISRAELE. Netanyahu conferma di voler procedere dal 1° luglio. Il punto è che questo tipo di annessione, di … Alla base di quegli Accordi, però, c’era l’impegno di Israele a non procedere con l’ annessione del 30% della Cisgiordania occupata con le conquiste militari del 1967 (guerra dei Sei giorni) e … Lo scenario ideale di Netanyahu invece prevede un’annessione rapida e indolore, una serie di proteste che non portano a conseguenze concrete, e infine una vittoria da esibire ai suoi alleati della destra religiosa e nazionalista – che da sempre ambiscono ad allargare quanto più possibile il territorio israeliano – per convincerli a sostenerlo anche nei prossimi mesi, in cui dovrà affrontare un delicato processo. Anschluss. E chiunque conosca il mondo sa quanto è stanco di questo conflitto. Finora questa legge non si applicava alla Cisgiordania perché ufficialmente lì non vige la legislazione israeliana. Le Forze armate sono in allerta e si preparano a reagire in caso di escalation. Il loro numero dipenderà dalla mappa definitiva. Uno scenario simile solleva interrogativi sullo status di questi palestinesi. Dal 1967 Israele compie in Cisgiordania molte azioni che rientrano in un’“annessione strisciante” o “annessione de facto”, come l’espansione di insediamenti e avamposti e il loro collegamento a Israele attraverso infrastrutture, oppure le restrizioni sui cantieri palestinesi e le demolizioni nell’Area C (che costituisce il 60 per cento della Cisgiordania ed è sotto controllo militare israeliano). E così Israele si farà avanti e, con l’incoraggiamento dei noti custodi della pace a Washington, farà riemergere dal torpore questa realtà: annessione. Come ha reagito il mondo alla possibile annessione israeliana? Questa annessione potrebbe riguardare il 3% della Cisgiordania o il 30%, la percentuale è irrilevante. Questo articolo è uscito sul numero 1363 di Internazionale. Dal 1967 Israele compie in Cisgiordania molte azioni che rientrano in un’“annessione strisciante” o “annessione de facto”, come l’espansione di insediamenti e avamposti e il loro collegamento a Israele attraverso infrastrutture, oppure le restrizioni sui cantieri palestinesi e le demolizioni nell’Area C (che costituisce il 60 per cento della Cisgiordania ed è sotto controllo militare israeliano). Visita del ministro degli esteri tedesco a Gerusalemme per discutere della sempre più fragile pace in Medio Oriente. Gli Usa danno il loro via libera "Grave violazione del diritto internazionale" afferma Guterres. Israele e l’annessione degli insediamenti in Cisgiordania. Il piano include anche l’istituzione di una capitale palestinese nei quartieri di Gerusalemme Est e la liberazione dei prigionieri palestinesi. A quel punto potrebbero approfittarne i gruppi politico-terroristi più radicali come Hamas o il Jihad Islamico, che ancora oggi incoraggiano la lotta armata contro Israele e sono state coinvolte nelle più recenti escalation di violenze nella Striscia di Gaza. La proposta di Trump accoglie alcune richieste che la destra israeliana aveva avanzato da tempo. Pompeo in Israele, verso il via libera all’annessione della Cisgiordania. Eppure si è già impegnato a fare una cosa che nessun altro governo aveva mai promesso: a partire dal primo luglio intende annettere le colonie israeliane in Cisgiordania cancellando di fatto la cosiddetta “soluzione dei due stati”, che da almeno trent’anni la comunità internazionale considera la base di compromesso per risolvere la disputa territoriale fra israeliani e palestinesi. Gli Stati Uniti, il principale alleato di Israele, hanno oggi un presidente esplicitamente filo-israeliano. Parlando del piano con alcuni alleati, Netanyahu ha ammesso che annettere la Cisgiordania è «un’occasione che non può essere persa». Gershon Baskin, un noto attivista pacifista israelo-statunitense, ha scritto sul Jerusalem Post che le dimensioni delle proteste saranno paragonabili alla Seconda Intifada, la seconda rivolta popolare palestinese che fra il 2000 e il 2005 causò la morte di migliaia di persone fra attacchi terroristici da parte dei palestinesi e violentissime ritorsioni dell’esercito israeliano. Blu e bianco ha firmato l’accordo che permette a Netanyahu di sottoporre un piano di annessione all’approvazione della knesset o del governo. Per approvare l’annessione sarebbe sufficiente l’approvazione di un’apposita legge da parte del Parlamento israeliano, la Knesset. E aveva aggiunto: “Questa è un’occasione da non perdere”. Negli ultimi anni l’Unione non è riuscita a raggiungere il consenso su quasi niente, compresa la questione di Israele e dei palestinesi. In questo modo viene sostituito il governo militare (“occupazione belligerante”, per usare la definizione ufficiale), che in base al diritto internazionale si applica ai territori occupati. Dal 1967 Israele compie in Cisgiordania molte azioni che rientrano in un’“annessione strisciante” o “annessione de facto”, come l’espansione di insediamenti e avamposti e il loro collegamento a Israele attraverso infrastrutture, oppure le restrizioni sui cantieri palestinesi e le demolizioni nell’Area C (che costituisce il 60 per cento della Cisgiordania ed è sotto controllo militare … Di solito l’annessione è un’iniziativa unilaterale della potenza occupante, e non un’iniziativa raggiunta attraverso negoziati e accordi di pace con la parte occupata. Entrambi sarebbero costrette a prendere posizione contro l’annessione e a sospendere la collaborazione con le agenzie di intelligence israeliane, che in questi anni ha permesso a Israele di creare una specie di cintura di sicurezza attorno al proprio territorio. – Leggi anche: La cattura di Adolf Eichmann. Di cosa parliamo Quando succederà? La grande maggioranza della comunità internazionale non ha mai riconosciuto queste azioni, fino a quando l’attuale amministrazione statunitense guidata dal presidente Donald Trump ha cambiato la politica di Washington sulla questione e ha riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan e su Gerusalemme. In seguito, a Washington, Bennett, che è a capo di un movimento di coloni di Israele, ha detto che Israele avrebbe gestito le conseguenze negative dell’annessione della Cisgiordania, proprio come aveva gestito l’annessione delle alture del Golan siriano nel 1980. Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. La “carica dei 450” contro l’annessione de facto della Cisgiordania da parte d’Israele. – Leggi anche: La serie tv egiziana che sta facendo arrabbiare Israele. Così la democrazia rischia di ammalarsi Il 1 luglio è arrivato, se ne è andato e non è successo niente . Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite , l'Assemblea generale delle Nazioni Unite , la Corte Internazionale di Giustizia, e il Comitato internazionale della Croce Rossa , si riferiscono ad esso come ad un territorio occupato da Israele. Nel 1967, la Cisgiordania passò sotto l'amministrazione militare israeliana. Il piano del nuovo governo non è ancora stato diffuso ma dalle informazioni raccolte dai giornalisti sembra che assomiglierà moltissimo al piano di pace proposto qualche mese fa dall’amministrazione statunitense di Donald Trump, totalmente sbilanciato a favore degli israeliani. L’annessione della Cisgiordania va impedita. Le "onde d'urto" del progetto di Netanyahu "dureranno per decenni. Il capo del partito Benny Gantz e il ministro degli esteri Gabi Ashkenazi sono stati attenti a esprimere sostegno al piano Trump nella sua interezza, e non a iniziative unilaterali di annessione slegate dalle altre parti del piano. La scorsa settimana una fonte del Times of Israel aveva detto di ritenere «improbabile» che l’amministrazione Trump approverà l’annessione della Cisgiordania entro il primo luglio. Ma la stragrande maggioranza delle colonie è stata costruita nell’Area C della Cisgiordania, dove di fatto negli anni ai palestinesi è stato impedito di abitare. Con un unico abbonamento hai la rivista di carta e tutte le versioni digitali. Nathalie Tocci, direttore dell’Istituto Affari Internazionali, illustra le conseguenze della possibile annessione da parte di Israele degli insediamenti in Cisgiordania. Quali possono essere le conseguenze dell’annessione in Cisgiordania? Nonostante sia molto improbabile che l’Unione Europea decida di punire Israele con sanzioni finanziarie – che vanno approvate all’unanimità dal Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che raduna i rappresentanti dei governi nazionali – diversi altri paesi potrebbero prendere provvedimenti simbolici come cancellare programmi di collaborazione scientifica o culturale, o addirittura riconoscere l’esistenza di uno stato palestinese in Cisgiordania. La scorsa settimana una fonte del Times of Israel aveva detto di ritenere «improbabile» che l’amministrazione Trump approverà l’annessione della Cisgiordania entro il primo luglio.

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