Leggo che avete richiesto diversi pareri di specialisti. Come ogni madre che" ama" Caterina non riesce ad accettare la situazione per quello che è e si giustifica con la mancanza della figura paterna. Sà pronunciare e riconoscere tutte le vocali ma non le consonanti. La terapia familiare ha dato ottimi risultati ad aiutare i genitori a comprendere le strategie funzionali da mettere in atto nell’educazione dei figli e diventare consapevoli di quelle che invece sono poco funzionali. Su ciò non ho abbastanza informazioni avrei bisogno di sapere come accade ciò, come si arriva ad un no secco. P.I. Per suo figlio sarebbe opportuno impare un efficace metodo di studio, con strategie e stratagemmi mirati. Cerchi di legittimare quello che sta provando. La “sintonia” darà al bambino la sensazione che qualcun altro comprenda veramente come lui si sta sentendo. un primo consiglio che ti posso dare è quello di leggere assieme a tuo marito il libro del professor Giorgio Nardone: "Aiutare i genitori ad aiutare i figli" dove vengono riportati esempi di casi di questo genere e vengono anche spiegati i metodi che sono poi quelli che uso anche io efficacemente in terapia. Ho due figlie, una di 6 e l'altra di quasi 4 (li compirà tra due mesi). Cari saluti Roma (RM). Premesso che gli adolescenti non sono esseri asessuati, hanno una loro sessualità che in questa fase inizia ad esprimersi, ritengo che la masturbazione sia il primo atto sessuale volontario e cosciente di un ragazzo. A nulla servono botte e punizioni.. Io e mio marito lo abbiamo fatto vedere da una neuropsichiatra infantile; da una psicomotricista e da una logopedista che ci hanno consigliato una terapia familiare. Cara Alessandra la rabbia è un’emozione che riveste un ruolo importante nello sviluppo  dell’equilibrio psico-fisico di chi la manifesta. Cosa possiamo fare? Roma (RM), Salve, è sempre molto difficile dare consigli attraverso uno schermo...Capisco la sua preoccupazione, ma sarebbero utili maggiori informazioni. Abbiamo anche fatto un corso di un importante professore che si basa sull'utilizzo dell'ascolto attivo. Vi consiglio di effettuare degli incontri di coppia genitoriale al fine di approfondire il tutto ed eventualemente, successivamente, incontrare il bimbo al solo scopo di integrare quelle informazioni di base utili a completare il quadro informativo per incontri con la coppia genitoriale il più possibile mirati. Sono lieta che abbiate effettuato le altre visite e che vi abbiano consigliato una terapia famigliare, molto spesso nel momento in cui il clima famigliare si distende, i problemi dei bambini sembrano scomparire improvvisamente. Roma (RM). Gentile Alessandra, sarebbe da capire meglio il significato di questi atti violenti di suo figlio e il contesto relazionale e affettivo in cui sono maturati oggi come consuetudini e schemi regolatori. Nel frattempo potrebbe potenziare l'autostima e la fiducia in se stesso per sentirsi più forte, quando si esprime. Le consiglio anche di rinforzarlo nei suoi momenti positivi, quando cioè riesce a fare qualcosa di difficile o quando riesce a stare bene con gli altri, in modo tale da permettergli di vedere che anche lui è capace, è competente come tutti gli altri. il problema di cui parla meriterebbe sicuramente un approfondimento,  penso che come le è stato suggerito dai vari professionisti che lei e suo marito avete consultato, sarebbe importante fare un consulto con un terapeuta familiare, come sono anche io, in modo da poter dare un significato al disagio che suo figlio mette in atto con questo suo comportamento. A volte, quando cerchiamo delle risposte, la frase che ascoltiamo di più da parte dei bambini piccoli è "non so". I motivi per cui una famiglia può richiedere supporto a un professionista sono molteplici e non sempre riferibili a momenti stressanti o coincidenti con la “nascita” di eventuali problemi. The Mind Hub Company, S.L. Rimango a sua disposizione per altri possibili chiarimenti. Occorrono maggiori informazioni sul bambino e sulle sue reazioni alle frustrazioni. suo figlio non è ancora riuscito ad elaborare il lutto e l'insuccesso, a trovare nuove risorse e prospettive per progettare il futuro. Roma (RM). Se tuo figlio ti dice “No baci” o “Voglio papi”, non prenderla in modo personale o negativo: il suo lessico è ancora limitato e non riesce ad esprimersi in modo più articolato. Cosa fare se mio figlio arrossisce. Un gruppo di deputati socialisti interroga il Governo per capire quando le persone disabili ad altissimo rischio che vivono in case o reparti medicalizzati Lispi non rientrano nemmeno nelle liste di priorità. Non dirgli “Sei tutto rosso!” Aiutalo ad esprimersi senza avere paura di un giudizio. Come aiutare mia sorella nel suo rapporto con marito e figlia? Non dirgli “Sei tutto rosso!” Aiutalo ad esprimersi senza avere paura di un giudizio. Quando si arrabbia nominate l'emozione e chiedetegli cos'è che lo ha fatto sentire così, deve imparare a riconoscere le emozioni su di sè e sugli altri, è quindi indispensabile che quando anche voi adulti di riferimento siete arrabbiati lo verbalizziate. Mio figlio non riesce a leggere e... affronta le problematiche della Dislessia e degli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Discalculia, Disortografia e Disgrafia), indicando come leggere i campanelli di allarme e come approcciare i processi rieducativi soprattutto in vista della crescita del proprio figlio. Roma (RM). E allora? Il bambino ha bisogno delle sue parole per capire quello che sta succedendo. Dott.ssa Costa, Ti è stata utile? Dott.ssa Maria Zampiron Cordiali saluti, Dott.ssa Rosanna Di Cosmo Due anni fa ha fatto un test presso uno studio di psicologi da cui è risultato un Q.I. Risorse e difficoltà, Copyright © 2008 All contents by Italia Web s.r.l. Mi pare di capire che la chiave stia tutta nel rapporto con suo figlio. Le regole sono molto importanti per i bambini, perché gli forniscono una guida e rendono il loro ambiente prevedibile e rassicurante, in assenza di esse si manifestano comportamenti inadeguati. Penso che ha fatto benissimo a fare il corso sull’ascolto attivo, (vedo che ha dato anche risultati), continui a praticare quello che  ha appreso, infatti per interiorizzare  uno stile relazionale diverso dal proprio c’è bisogno di tempo e di ripetizione, per lei suo marito e il suo bambino. Dott.ssa Barbara Pellicciotta Se vuole possiamo fissare un incontro. Roma (RM). Le botte e le punizioni non servono ad un bambino che non tollera la frustrazione e lo fa sentire sbagliato e forse anche non amabile. Dott.ssa Monica Ghelli Gentile Alessandra, non è semplice rispondere alla sua domanda. Salve gentilissima mamma, che cosa vi impedisce di iniziare una terapia familiare? Chiedigli “Raccontami con calma cos’è successo, posso aiutarti” Cerca di non farlo chiudere ancora di più in se stesso, magari puoi cambiare anche discorso se vedi che non riesce ad … Se si cosa ne è venuto fuori? È necessario scrivere 26850 caratteri in più. Questa settimana spazio a un album duro e crudo, uscito il 1° marzo scorso. sulla base dei problemi che vostro figlio di quattro anni presenta, le consiglio di continuare il percorso che già avete iniziato facendovi sostenere anche dalle risorse della pazienza e della coerenza. A volte è necessario andare a capire anche le differenti modalità educative che entrambi i genitori hanno acquisito sin da piccoli, nelle loro famiglie di origine. Cercando di spiegare il più possibile le ragioni dei no e dando sempre delle alternative (non puoi andare a giocare fuori perchè piove, ma puoi giocare con la pista delle macchinine che ti monta mamma) ed essendo costante nel dire no a certe cose piuttosto che altre. Se volete mi occupo di percor individuali, di coppia e famigliari e se volete potete contattarmi alla mia mail o al mio recapito telefonico, sono  a vostra disposizione. Generalmente si effettuano sedute ogni due settimane e gli incontri durano sempre un’ora. Gentilmente vorrei un vostro parere e vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità, A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo. No, 20523 Roma (RM), Cara signora Alessandra è probabile che a seguito del percorso familiare il bambino debba lavorare sul riconoscimento e la gestione dei propri stati d'animo e lo si può fare attraverso un training specifico ed individualizzato per la sua età e le sue caratteristiche specifiche. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica. Non necessariamente perché sta facendo qualcosa che nessun genitore desidera vedere o che un figlio non vuole che i genitori vedano! Io sono esperta di problemi legati all'infanzia e tali difficoltà le ho affrontate nel corso della mia esperienza. Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h. Roma (RM). Roma (RM). Generalmente è con l'acquisizione delle prime regole che emerge e come ogni emozione è funzionale, ma mi sembra di capire che in suo figlio assume intensità elevate e si manifesta ogni qual volta viene contraddetto o quando non riesce in qualcosa, questo ci dice che la difficoltà è nel tollerare la frustrazione. La nascita di un figlio, la coppia in evoluzione tra aspettative e realtà, Psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo. Se non riesci ad accedere al tuo account Google in Gmail, Google Drive, Google Play o altrove, seleziona il problema che meglio descrive la situazione. A volte prova vergogna ad esprimersi e se ne resta zitto davanti ai suoi amici. G.ma dott.ssa, ho un bambino di 4 anni che frequenta il 2 anno di materna. Senti che c'è qualcosa che non va? e/o se avete iniziato anche voi genitori un percorso di sostegno alla genitorialità o un percorso individuale/di coppia. Introduci un nickname per mantenere l'anonimato, Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata, Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta, Trova una risposta tra le più di 26850 domande realizzate su GuidaPsicologi.it. Mio figlio non ha interessi – apatia, adolescenza e psicologia. Il tuo povero figlio e te. Gentile Sig.ra Alessandra, la gestione della rabbia e delle frustrazioni è molto delicata perchè soprattutto nell'età infantile dipende dalla interelazione con il contesto ambientale/genitoriale e con la capacità di questo contesto di leggere, ascoltare ma anche identificare le strategie comportamentali e psicologiche idonee per interagire con il bambino ed insegnargli la strada per gestire il tutto. - P. IVA: ESB67457259. Non è il caso di preoccuparsi particolarmente poiché, il con il tempo e con opportuno  sostegno formativo/educativo, la situazione andrà normalizzandosi. la mia esperienza, non solo come psicoterapeuta ma come educatrice e responsabile di asili mi porta a dire che tutti i professionisti che avete incontrato le hanno dato un ottimo consiglio: spesso infatti il problema si risolve non " Curando" il bambino ma analizzando modalità diverse di intervento con i genitori; pertanto il consiglio che posso darle io è rivolgersi ad un professionista che sappia aiutare voi adulti a trovare modalità alternative nel intervenire  con il bambino. Attualizzato: Vedere più psicologi specializzati in Psicologia sociale e legale, Come aiutare mio figlio Sam di 17 anni malato di epilessia e affetto da autismo. Al bambino è stata fatta qualche tipo di valutazione psicologica? Workshop e corsi la terapia con i genitori permette di capire allo specialista quali sono i comportamenti della mamma e del papà rispetto ad un obiettivo che non viene raggiunto e si può anche ricostruire la storia di vita di ognuno. Dice che non riesce a fare diversamente anche se cerca di impegnarsi in tutti i modi. Non riesce a esprimersi o a capire le proprie emozioni. spesso i ragazzi quando faticano ad esprimersi imparano tutto a memoria. Birçok insan kendini öyle ifade etmede sorun yaşar. mio figlio ha 16 anni e pesa circa 55 kg, non riesce ad ingrassare più di tanto ed è alto 1.75 m, cosa posso fare? Mio figlio non riesce a stare fermo è dedicato ai problemi di disattenzione e di iperattività, sia che si manifestino come difficoltà che come vero e proprio disturbo, l’ADHD;. standard HONcode per l'affidabilità dell'informazione medica. Fare terapia familiare può dare la possibilità di riorganizzare le emozioni e gli interventi, non è detto che il percorso sia lungo, ma fermarsi a riflettere ha la sua utilità. Manifesta il proprio disagio attraverso sintomi di carattere psicosomatico e ritiro sociale. Come aiutare mio figlio a smettere di dire bugie e sottrarre oggetti altrui? Mio figlio ha recentemente compiuto 15 anni e io ho la "porta chiusa" equivale alla politica "non entrare". Roma (RM). Immagino lo stato di disorientamento nel quale lei e suo marito vi trovate, certe volte si ha la sensazione di aver perso la bussola. Milano (MI). Roma (RM). Roma (RM). Dott.ssa Daniela Romani Mio figlio ha 8 anni e ancora non parla. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica. Per evitare punizioni o botte, che penso non aiutano il bambino ad apprendere il comportamento corretto suggerirei l’utilizzo delle “conseguenze alle sue azioni” che stimola l’assunzione di responsabilità. Dott.ssa Laura Tienforti Aderiamo allo Il bambino deve capire che non è onnipotente. È un modo per conoscervi e accogliere la vostra domanda. Sono inoltre d'accordo con il neuropsichiatra infantile, ma prima di iniziare un percorso familiare farei una visita con il bambino e voi genitori e poi decidere. Dal punto di vista educativo credo che possiate aiutarlo ad avere maggior fiducia in se stesso, standogli accanto quando non riesce in quaslcosa ed invitandolo a riprovarci magari facendolo insieme per la prima volta ed incorraggiandolo. Mio figlio di 4 anni se non riesce a fare qualcosa, si arrabbia e tira oggetti. Sono d'accordo con le indicazioni, perche' e' un modo per sbloccare le risorse della famiglia, certo la terapia mette a lavoro la famiglia intera e non solo il bambino. Roma (RM). Suo figlio è piccolo e probabilmente la situazione si risolverà  facilmente trovando un nuovo equilibrio familiare. Penso che potrebbe giovare sia a suo figlio che alla coppia. In ogni caso la situazione è sicuramente modificabile!! . Infatti il problema non è cosa fare davanti le reazioni di suo figlio ad un NO SECCO ma risiede nel fatto che si sente il bisogno di arrivare ad un no secco. Il problema dal mio punto di vista è che comprende ciò che legge ma non riesce ad esprimersi in maniera corretta quindi tenta la strada dello studio a memoria. Quindi è poco utile insegnare a non alzare le mani sugli altri, se poi lo stesso metodo viene utilizzato per punire gli stessi bambini quando ci si arrabbia o si perde la pazienza. Non riesce ad assumere Augmentin sotto forma di di sospensione orale o bustine... ( il rigetto è matematico).. non è allergico al farmaco. Simone Montagnoli Partiamo dall'inizio da quando tempo vostro figlio e aggressivo, cosa è successo perchè questo comportamento si sia innescato, ha visto per caso il papà e la mamma litigare discutere, oppure quando uno dei due si arrabbia lui è presente... un bimbo di 4 anni sta cominciando ha crescere quindi comincia ad emergere la propria persona e personalità, i no vanno bene ma devo essere motivati, quando si arrabbia mandarlo in camera fargli passare la rabbia poi parlargli, le botte le punizioni servono a poco se non si impara a capire il bambino le proprie emozioni, vi sta comunicando qualcosa all'asilo ci va volentieri e un ambiente sereno, la frustrazione viene accompagnata dal non essere capit . Si tratta per loro di una grande sfida e a volte il fatto di non essere “all’altezza” delle varie richieste li può mandare in confusione e portarli a reagire tramite la via che ritengono più facile, perché la rabbia e  lo scagliare oggetti, come lei dice, permette loro di “essere visti” e quindi di entrare in relazione sia con chi si prende cura di loro, sia con i pari. Ci vuole tempo, calma e molta pazienza!! Un'informazione molto importante riguardo al problema è da quanto tempo è venuto fuori e da quanto avete cominciato la terapia. Il modo migliore per aiutare un bambino che scoppia di rabbia non risiede pertanto nella punizione. Credo che sarebbe utile anche pensare ad un percorso diviso ovvero, lei e suo marito come coppia genitoriale e il bambino parallelamente per poi fare degli incontri familiari a cadenza mensile o da concordare rispetto agli altri due percorsi. Ebbene, nel film non ce né una goccia). ... Salve a tutti, Mio figlio di tre anni non vuole andare a scuola. I bambini sono di fatto chiamati a rispondere a nuove regole, a nuove figure di riferimento e a mettere in campo le loro risorse e capacità, il tutto in un confronto con i pari e all’interno di un nuovo contesto. Ad esempio, il trailer in italiano era davvero ben fatto ma la locandina non aveva assolutamente nulla a che fare con la trama (mostrava una porta schizzata di sangue, una chiave, una mano brandente un coltellaccio grondante a sua volta sangue. Il libro Gli Sdraiati dell’ormai lontano 2013 ha avuto un successo clamoroso: ha descritto in modo efficacissimo una generazione apparentemente passiva, apatica che si incontra e scontra con una generazione per cui l’adolescenza aveva avuto tutto un altro aspetto. Il problema dal mio punto di vista è che comprende ciò che legge ma non riesce ad esprimersi in maniera corretta quindi tenta la strada dello studio a memoria. Mio figlio Massimo ha 4 anni e ha molte difficoltà ad esprimersi. A chi posso rivolgermi? Mette il figlio a fare il doposcuola non dando molto peso a ciò che dice l'nsegnante,anzi si sente offesa e messa in giudizio! Voti positivi, 7185 Roma (RM). Spesso la coppia è costretta per motivi lavorativi a chiedere l’aiuto degli stessi nonni, che non sempre riescono poi a rispettare le regole che i genitori pongono. Dott.ssa Eleonora Sellitto Questo forse consentirà al suo bimbo di costruire un’altra storia della sua vita. Credo sia importante rivolgersi ad un terapeuta che potrà aiutarla a capire meglio quali sono le motivazioni che creano questo comportamento nel bambino. Non riesce ad esprimersi e io non so come fare per aiutarlo... Attendo risposta grazie mille Adesso ha due anni ma a lungo andare la situazione potrebbe diventare più difficile sia per voi che per lui. Ad esempio, il trailer in italiano era davvero ben fatto ma la locandina non aveva assolutamente nulla a che fare con la trama (mostrava una porta schizzata di sangue, una chiave, una mano brandente un coltellaccio grondante a sua volta sangue. Quando “è consigliabile” che i genitori chiedano aiuto ad un professionista? Non so come aiutarlo perché anche nei discorsi quando parla riscontro lo stesso problema. Davanti ad un NO secco risponde alzando le mani sia verso gli adulti (maestre e genitori) che verso i suoi compagni. Il contenuto di questa pagina è di carattere informativo. Chiaramente tutto questo è agevolato da due genitori uniti, che impartiscono pochi "no", ma in modo coerente, non disconfermandosi fra loro, nè squalificandosi. O potrebbero essere presenti troppe regole che magari il bambino non tollera e quindi alla fine “si ribella” non rispettandone nessuna e lanciando oggetti. Se vuoi saperne di più puoi verificare la nostra. Roma (RM). In classe prende a … Dott.ssa Luana Cipriani Voti positivi, 1182 Roma (RM). Non esitare: informati sui nostri corsi e contribuisci a migliorare il tuo benessere emotivo. Deve sentirsi assolutamente mortificato. Wellness event in Florence, Italy by Sessuologia on Friday, January 24 2020 Allo stesso tempo però non ti nascondo che intervenire in questi problemi come genitori non è per niente facile, spesso è faticoso e si necessita di una guida, ma sopratutto di un sostegno psicologico; perciò anche io ti consiglio come i miei colleghi una terapia, ma non una di tipo familiare, bensì una indiretta sul bambino fatta da voi genitori con il terapeuta per evitare che il bambino si senti già etichettato come malato o problematico per due ragioni: 1- anzitutto i bambini molto intelligenti come il tuo imparano a trarre piacere da questo tipo di attenzioni e ciò andrebbe a rafforzare la patologia e invece di estinguerla. Un lavoro genitoriale è quello che potrete prendere in considerazione per aiutare il bambino a diventare un bambino sereno, felice e socievole. La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Dott. A scuola, di solito gli insegnanti provano a trasmettere la capacità critica e la comprensione logica dei concetti. Per questo mi trovo molto in sintonia con ciò che Le  ha consigliato la pedagogista: anch’io ritengo che una terapia familiare/relazionale possa essere molto utile. Ti aiutiamo a trovare lo psicologo più adatto a te? io spesso coinvolgo anche le insegnanti per poter avere un quadro completo della situazione e per avere una squadra più forte per raggiungere prima l'obiettivo!!! Tuttavia limiti e regole servono non solo agli adulti di riferimento, ma maggiormente a dare ai bambini un senso di contenimento che li aiuterà nel tempo a tollerare sempre meglio di non essere onnipotenti. Essere genitori è molto complesso e spesso un sostegno è il modo migliore per sentirsi meno soli davanti alle proprie difficoltà. Dott.ssa Margherita Venditti Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso. Certo 4 anni non è un’età facile, l’IO, l’identità del bambino si sta formando e quindi questo è un motivo sufficiente perchè il bambino si ribelli ai NO, (per differenziarsi dall’adulto), dall’altra parte è importante ai fini di questo stesso processo che l’adulto metta dei limiti al bambino e lo educhi come dice lei alla sopportazione delle frustazioni. Questo è in sintesi il mio consiglio per il tuo caso, Dott.ssa Mariarosaria Costabile Dott.ssa Marianna Daria Devastato È vero che i bambini non sono in grado di gestire le proprie emozioni, solitamente lo fanno in maniera esplosiva, disorganizzata, ma questo è strettamente connesso alla loro età. Leggendo la sua storia mi sono venute in mente altre storie molto simili, innanzitutto vorrei rassicurarla sul fatto che si tratta di un’esperienza molto diffusa tra i bambini, in particolare dell’età prescolare. Dott.ssa Rosa Gotti Le uniche parole se cosi si possono definire sono mama - baba, emi ( emma lo sorellina ) ia ( la zia ) ed eppi ( il cavallo che in realtà si chiama obice ). Non riesce a dire una frase grammaticalmente giusta e non sa ripetere una frase che gli viene detta giusta. Registrazione/Login Scuole, Ordini e Associazioni, Bambina di quasi 4 anni irascibile e despota. Ciò che ora mi sento di consigliarle è di osservare bene il suo bimbo in quei momenti così particolari in cui sembra perdere il controllo, provare a bloccarlo fisicamente in un forte abbraccio per evitare che faccia male agli altri, ma anche a se stesso e poi chiedergli cosa ha provato, quale emozione ha sentito prima che, ad esempio, lanciasse l’oggetto. Tale terapia aiuterà il piccolo ad imparare a controllare i suoi impulsi aggressivi e aiuterà voi genitori a trovare le adeguate modalità  di comportamento da tenere con il bambino (es: “botte e punizioni” non servono, sono inutili!!). Roma (RM). questo problema, mio figlio ha fatto 2 anni a luglio scorso, ha subito un piccolo intervento in anestesia totale a fine agosto e a distanza di un mese ha cominciato a slittare sulle parole. Con i miei auguri, La saluto cordialmente, Dott.ssa Antonella Triggiani La pi&ugr ... Salve sono la mamma di un bimbo di appena 3 anni, abbiamo tolto il pannolino circa 5 mesi fa, andava ... Salve, Io e mio marito stiamo pensando ad un terzo figlio. Voti positivi, 1244 Cosa molto importante è accogliere e premiare i comportamenti adeguati, per es. Inoltre l'esempio è sempre più forte di qualsiasi altro insegnamento. Gent.ma Alessandra, capisco la vostra preoccupazioni, ma noto anche che vi state muovendo per risolvere un problema sicuramente attenuato, ma non risolto del tutto.Da quello che lei mi scrive le consiglio di evitare botte e punizioni, servono delle regole che siano chiare e coerenti. da quello che riferisce vi siete mossi parecchio per il vostro bambino e vi siete anche “formati” per acquisire  una maggiore sensibilità al problema manifestato e a volerlo risolvere; ciò mi fa ipotizzare che avete un funzionamento familiare coeso e pronto ad accogliere emotivamente ed affettivamente il disagio che viene manifestato da un membro della vostra famiglia. Non riesce (dice) a trovare le parole giuste. alessandra. Ha frequentato il nido e le maestre non mi hanno mai riportato nessun problema, anche se io l’ho sempre visto un po’ in difficoltà (purtroppo spesso facendo paragoni con bambini molto socievoli) . Potreste darci qualche consiglio? Tutti i diritti riservati. Le ragioni che possono determinare la rabbia sono riconducibili principalmente a: frustrazione di un desiderio anticipato che non viene soddisfatto, privazione della libertà d’azione e di pensiero, vergogna e sentimenti di isolamento o abbandono. In tal modo potrebbe migliorare la capacità d'esposizione e sentirsi maggiormente sicuro. Cosa si può fare. Grazie mille, Dott.ssa Barbara Michienzi Sono d’accordo con lei quando afferma che le “botte e le punizioni” non servano a nulla, immagino, infatti, che il bambino sia portato a ripetere un comportamento che, in qualche modo, gli procura un vantaggio, e questo punto sarebbe da approfondire meglio con la terapia familiare. posso immaginare quanto sia difficile gestire un bambino che abbia questo genere di difficoltà ... Mi chiedevo se il bambino, a parte le varie visite specialistiche, è seguito da uno psicologo esperto d'infanzia. riesco a comprendere molto bene la sua esasperazione ma le botte non servono a molto, anzi non faranno altro che peggiorare la situazione. Come aiutare mio figlio ad uscire da un rapporto malato? Dott.ssa Daniela Benedetto il suo è un problema che negli ultimi anni si sta presentando in sempre più famiglie. Quello che posso darle è solo una serie di indicazioni di massima, ma sarebbe comunque opportuno che ricerchi un sostegno che possa accompagnare lei e suo marito in un percorso di consapevolezza delle cause che scatenano tali manifestazioni. Cara signora, la domanda che lei pone è la stessa di tante altre giovani famiglie in questo preciso periodo storico. Evelina Nazzari a teatro con "Ventiquattro ore della vita di una donna", l'opera nella quale rivive le sofferenze per il suicidio del figlio, morto a soli 26 anni. 10272711002. Infatti tutto questo crea in lui un grande dolore e disagio internro, i bambini non si "divertono" ad avere reazioni del genere. Non E' molto intelligente ma il suo problema è la difficoltà a gestire le frustrazioni. E durato un mese, la pediatra mi disse di non preoccuparmi che era nella fase della formulazione delle frasi intere e … ... Molte persone hanno problemi ad esprimersi in quel modo. Lo contenga fisicamente con un abbraccio fermo ma dolce in modo che possa sentirsi protetto, quindi aiutarlo a “scendere” ad un livello più moderato di rabbia. Chiaramente anche questo può offrire motivi di tensione in famiglia, soprattutto con i genitori dell’altra parte con cui si è meno liberi di poter esprimere una critica, dal momento che ci si sente in debito per l’aiuto offerto. Il dramma di una mamma. Grazie, Lorella da Napoli Gentile Alessandra, sono d'accordo con la neuropsichiatra che sarebbe auspicabile una terapia di coppia per la gestione di vostro figlio alternata a incontri con il bambino. Dott.ssa Simona Menichelli Comunicare tra i 2 ed i 5 anni. Potrebbe, inizialmente, essere utile iniziare ad esprimere voi le vostre emozioni e spiegarle a lui, anche spiegare cosa sentite quando lui agisce in determinati modi.