Soprattutto per le persone con diabete, soggette ad un alto rischio cardiovascolare. Ecco cause e rimedi per i borborigmi, Uova: tutti i benefici e le controindicazioni, Protetto: Psoriasi: serve un team multidisciplinare per seguire il paziente a 360 gradi, Essential Fitness: 2° allenamento, 1° settimana, 3° mese, Covid: solo 1 contagio su 1000 avviene all’aperto, La Giornata Mondiale della Salute dedicata ai vaccini, Tumore alla prostata: promuovere la prevenzione del cancro maschile più diffuso, Congiuntivite: tutto quello che c’è da sapere su cause, sintomi, cure e legame con Covid-19, Gestione del diabete di tipo 2: movimento, Cura del diabete: non esistono pillole o diete miracolose, Hai il diabete? elle sezioni del Sito in cui sono raccolti i dati personali dell’utente è normalmente pubblicata una specifica informativa privacy che la presente Policy integra. Possiamo quindi ragionevolmente aspettarci che il fenotipo classico sia quello prevalente nelle pazienti con diabete, anche se le informazioni in merito sono estremamente limitate. La frequenza di queste alterazioni differisce comunque sensibilmente fra le varie ricerche effettuate. Può anche essere un fattore di rischio per altri problemi di salute come il diabete. Questo il risultato di una ricerca estremamente corposa svolta in Francia dall’Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica e dell’Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica. Dopo 38 anni di edizioni cartacee trimestrali, il Giornale Italiano di Diabetologia e Metabolismo si rinnova per diventare una fonte di informazione scientifica sempre più digitale. Una terapia utilizzata spesso per controllare i sintomi cutanei della PCOS, in particolare l’irsutismo, è quella con farmaci antiandrogeni. Non vi è peraltro accordo sul fatto che questa indagine debba essere effettuata sistematicamente in tutte le pazienti o solo in quelle con specifici fattori di rischio per diabete tipo 2, quali obesità, soprattutto se a distribuzione centrale, familiarità per diabete, storia personale di diabete gestazionale, età sopra i 35 anni, o in quelle con il fenotipo classico della sindrome. «Da alcune prime indicazioni grazie a questo regime alimentare l’organismo torna a non essere resistente all’insulina, principale causa del diabete – spiega Valter Longo, il suo ideatore – Si torna a essere come quando avevamo 18 anni. Sindrome dell'ovaio policistico a Bologna: trova gli specialisti più consigliati, risolvi i tuoi dubbi rivolgendo loro delle domande e prenota una visita online! Infine, i dati personali comuni e/o sensibili dell’utente potrebbero essere trattati da Roche Diabetes Care per tutelare i propri diritti in giudizio. Anche i cambiamenti climatici potrebbero contribuire al costante aumento dei casi di diabete nel mondo. È invece essenziale che il diabetico riduca il consumo di carboidrati semplici (zuccheri, bevande zuccherate) e limiti il consumo di grassi e sale (formaggi, carne rossa, insaccati). In più le possibili crisi ipoglicemiche dopo i pasti aumentano l’appetito e la sensazione di non poter fare a meno degli zuccheri. Altri tratti comuni in queste famiglie sono l’iperinsulinemia e l’obesità, che si osservano nei parenti di entrambi i sessi di queste pazienti. Fra Bolzano e la Basilicata vi è una differenza di tre volte nella diffusione del diabete. Obesità, irregolarità mestruale e sindrome dell’ovaio policistico nelle giovani donne con diabete di tipo 1: uno studio basato sulla popolazione. 6.1.a) del Regolamento. È autorizzato a trattare i dati dell’utente il personale di Roche Diabetes Care, opportunamente nominato Incaricato del trattamento, che necessiti di trattarli nello svolgimento delle relative mansioni. Nelle donne con obesità e sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è aumentato, mentre le donne di peso normale con PCOS non hanno questo problema. Roche Diabetes Care, inoltre, si impegna a proteggere la sicurezza dei dati personali dell’utente e rispetta le disposizioni in materia di sicurezza al fine di evitare perdite di dati, usi illegittimi o illeciti dei dati e accessi non autorizzati agli stessi, con particolare ma non esclusivo riferimento all’art. Obesità, irregolarità mestruale e sindrome dell’ovaio policistico nelle giovani donne con diabete di tipo 1: uno studio basato sulla popolazione. La Tabella I riassume le valutazioni necessarie ai fini diagnostici. Il diabete gestazionale è peraltro solo uno degli outcome avversi della gravidanza associati alla PCOS, accanto a preeclampsia, ipertensione gestazionale, parto pretermine e aborto spontaneo. Per contattare il Titolare e il Responsabile del trattamento, può scrivere a: monza.privacy@roche.com. Per scoprire se le cose stanno davvero così, i ricercatori hanno confrontato i dati sul clima con quelli relativi alla diffusione del diabete. Nell’ultimo decennio c’è stato un ingente aumento dei casi di diabete nella popolazione italiana. La curva da carico di glucosio è un test che misura i valori della glicemia prima e dopo l’assunzione di una soluzione di glucosio per via orale. I soggetti che ricevono i dati li trattano quali Titolari o Responsabili del trattamento, a seconda del caso. 1). Con i limiti della metodica utilizzata, questo studio permette di analizzare il rischio di esordio precoce del diabete, che le linee guida in vigore in Australia suggeriscono di cercare sistematicamente in queste pazienti. Il test viene richiesto quando la glicemia a digiuno è compresa tra i 100 e i 126 mg/dL (il valore considerato normale è inferiore a 100 mg/dL) e grazie agli esiti dei prelievi è possibile diagnosticare il diabete mellito. Questo valore era ben 17 volte superiore a quello riportato dai soggetti che non riferivano una diagnosi di PCOS (che avevano un BMI medio di circa 25 kg/m2), in cui la frequenza riportata di diabete era dello 0,3%. I dati disponibili suggeriscono nel complesso che i meccanismi possano essere comunque eterogenei. Inoltre, per quanto riguarda questo specifico approccio è necessario attendere conferme sperimentali prima di proporne eventualmente l’utilizzo al di fuori del diabete. Il disturbo PCOS sconvolge il sistema endocrino di una donna e aumenta i suoi livelli di androgeni, chiamati anche ormoni […] 21 del D. Lgs. Utilizzando questi database è stato possibile confrontare le informazioni relative a oltre 19000 donne con diagnosi di PCOS con quelle di un campione all’incirca triplo di controlli, comparabili per età, estratti casualmente. Nel considerare questi dati, va però tenuto presente che le donne che vengono valutate per sospetta PCOS non sono probabilmente ben rappresentative dell’intera popolazione delle pazienti con questa condizione. 5.1.c) del Regolamento, i sistemi informativi e i programmi informatici utilizzati da Roche Diabetes Care sono configurati in modo da ridurre al minimo l’uso di dati personali e identificativi. Un piccolo studio controllato ha confrontato gli effetti sulla ciclicità mestruale di exenatide, metformina e della loro combinazione, in un campione di pazienti con PCOS non diabetiche e in sovrappeso. La diagnosi di PCOS può essere stata dunque posta in un momento, necessariamente in età riproduttiva visti i criteri usati per la diagnosi, e quella di diabete in un momento diverso, possiamo immaginare spesso successivo anche se non ben databile. Questo trattamento comporta infatti di regola un relativo eccesso di insulina nel circolo sistemico, in relazione alla via di somministrazione sottocutanea che deve essere utilizzata. È interessante notare che esiste una scala di Ci sono infatti responder e non-responder alla metformina in termini di ciclicità mestruale e ovulazione. Più spesso il dato può essere dunque quello di un’anamnesi compatibile con una pregressa PCOS. L’insulina è fondamentale per il controllo della glicemia, cioè a concentrazione di zucchero nel sangue. Inoltre, il documento elaborato dal Sistema Nazionale per le Linee Guida relativo al management della gravidanza, pubblicato nel 2011 dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità 18, non fa menzione di questa patologia fra le condizioni che indicano l’esecuzione dell’OGTT. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell Metabolism. ... La combinazione di test per gli autoanticorpi GAD65 e IA2 è molto rilevante per la valutazione del rischio di diabete di tipo 1 nei bambini e adolescenti. È stato stimato che, con le metodiche abitualmente disponibili nei laboratori di routine, quasi un terzo di queste pazienti possono essere classificate erroneamente come iperandrogenemiche o normoandrogenemiche. Deve comprendere verdure, legumi, frutta, cereali integrali e pesce. Un nuovo inizio che offrirà ai lettori la possibilità di fruire di contenuti e materiale scientifico in formati nuovi e interattivi. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) riferiscono che la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la principale causa di infertilità femminile, con fino a 5 milioni di donne negli Stati Uniti colpite dalla condizione. La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione molto comune nelle donne in età riproduttiva. Anzi. Nondimeno va tenuto presente che spesso questa modalità di trattamento è l’unica in grado di conseguire risultati apprezzabili in caso di irsutismo di grado rilevante. Ma l’età di insorgenza si sta abbassando per la sempre maggiore diffusione dell’obesità anche fra i più giovani. Carboidrati Si chiama “Sindrome dell’ovaio policistico” o “PCOS” ed è un’endocrinopatia che interessa, in media, circa l’8% delle donne in età riproduttiva.Le sue manifestazioni possono essere molteplici, da un ingrossamento delle ovaie alla presenza di cisti ovariche multiple fino ad alterazione endocrinologiche e metaboliche. E la cosa migliore è che i benefici durano per almeno tre mesi». Ecco una “mini-guida” agli alimenti e bevande da includere nell’alimentazione delle donne con Sindrome dell’Ovaio Policistico. Il regolare consumo di acidi grassi omega-3 può avere un effetto benefico nel trattamento della Sindrome dell\\'ovaio policistico e delle numerose complicanze ad essa associate; prime tra tutte l\\'insulino-resistenza, la dislipidemia e l\\'eccesso di peso corporeo. A differenza del diabete di tipo 1, che ha origine autoimmune e consegue alla rapida distruzione delle cellule del pancreas che producono insulina, il diabete di tipo 2 si sviluppa nell’arco di anni. Uno studio dell’American Diabetes Associationha dimostrato che una persona con diabete dimagrisce più rapidamente se segue una dieta vegetariana, quasi il doppio rispetto a chi segue una dieta tradizionale per diabetici. Ha l’obiettivo di mantenere un buon controllo dei livelli di glicemia e del peso. Parallelamente, come atteso, la posologia insulinica era più bassa nel gruppo in trattamento con microinfusore, suggerendo un nesso potenziale fra i due fenomeni. Questa osservazione suggerisce che le donne con PCOS che vediamo nei nostri ambulatori costituiscano una popolazione in qualche modo selezionata di pazienti, probabilmente quella con le manifestazioni cliniche più pronunciate. Oppure cerca nell'archivio dell'edizione cartacea, © iDNA / Agenzia di Comunicazione Pisa / idna.it. Sindrome dell’ovaio policistico: attenzione a diabete tipo 2 e obesità. La maggior parte delle aree del Sito sono accessibili al visitatore senza che sia necessaria la sua registrazione. Le linee guida consigliano di non andare oltre i 5 grammi al giorno (circa un cucchiaino da cucina). 23 Settembre 2016. Un’altra terapia spesso utilizzata in queste pazienti e che trova ulteriori motivazioni in presenza di diabete è quella con metformina, trattamento farmacologico di prima scelta nel management iniziale del diabete tipo 2 e farmaco che può indurre benefici specifici nelle donne con PCOS. È stato però ipotizzato che anche il grado di controllo metabolico possa influenzare questi aspetti, dato che un cattivo controllo glicemico può associarsi ad alterazioni mestruali. In linea con questa ipotesi i livelli circolanti di SHBG, espressione dell’insulinizzazione epatica (che a differenza di quella periferica è ridotta quando l’insulina viene iniettata sottocute), non sembrano essere diminuiti nelle donne con PCOS affette da diabete tipo 1, a differenza di quanto si osserva comunemente nella PCOS. Nella pratica, molto spesso la terapia della paziente che non ha desiderio immediato di gravidanza si basa sull’uso di contraccettivi orali combinati, che permettono di correggere le alterazioni mestruali, controllare i rischi di iperplasia dell’endometrio e nel contempo garantire la contraccezione, cosa che può essere spesso utile in donne con cicli irregolari ma non necessariamente sempre anovulatori e in cui si possono talora impiegare farmaci che sono controindicati in gravidanza, come gli antiandrogeni. L’utente può sempre scegliere se condividere o meno i propri dati personali con Roche Diabetes Care. Potreste aver sentito parlare in passato più che adesso, di diabete insulino-dipendente e non-insulino-dipendente, o ancora di diabete a insorgenza giovanile e diabete degli adulti, perché in genere il diabete di tipo 1 è quello che si manifesta già nella primissima età. Il link è rappresentato da un fattore di trascrizione (cioè una proteina che si lega con specifiche sequenze di DNA regolando la trascrizione dei geni) chiamato TCF7L2. Il Sito web di Roche Diabetes Care (come definito in seguito) che contiene la presente Privacy Policy (in prosieguo “Policy”) si impegna a raccogliere, conservare e custodire i dati personali degli utenti nel rispetto della Policy, delle leggi e dei regolamenti applicabili. Puoi proseguire selezionando "Accetto". I fattori che aumentano il rischio di comparsa della sindrome dell'ovaio policistico sono: alti livelli di androgeni materni durante la fase gestazionale; feto piccolo e immaturo; adrenarca precoce; diabete mellito di tipo 1 (patologia che si manifesta già nei primi anni di vita) E questo nonostante avessero consumato la stessa quantità di energia. La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione comune che può mettere le giovani donne a rischio di diabete di tipo 2. Il Titolare ha provveduto a nominare per ciascuna Direzione Aziendale un Responsabile interno del trattamento. Ad esempio un’ipertensione non controllata, e la presenza di complicanze che rendano controindicati alcuni esercizi. Circa il 50% delle donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) sviluppa uno stato prediabetico o diabete di tipo 2 prima dei 40 anni, numeri certamente allarmanti che pongono l’accento sugli sviluppi gravi che questa sindrome può avere se trascurata. La sindrome da antifosfolipidi o sindrome di Hughes. Chi passa molto tempo davanti alla televisione ha un rischio maggiore di chi fa spesso passeggiate. Tuttavia, vi è cospicua eterogeneità clinica. La ricerca è stata presentata a Barcellona al congresso annuale dell’EASD e pubblicato sulla rivista Diabetologia. In questo quadro, però, va evidenziato lo scarto di dati tra l’Italia settentrionale e meridionale. Il problema maggiore sotto questo profilo riguarda comunque la valutazione dell’iperandrogenismo biochimico. Perché si parla di diabete di tipo 1 e tipo 2 e quali sono i sintomi. La PCOS è anche una patologia metabolica e molte donne affette mostrano alterazioni della sensibilità insulinica e iperinsulinemia. Più si cammina, più la glicemia si abbassa, meno insulina si assume. L’insulino-resistenza è un fattore patogenetico del diabete tipo 2 e queste donne mostrano anche disfunzione beta-cellulare. Uno studio australiano ha cercato di sincronizzare i due aspetti, attraverso l’analisi di una coorte di oltre 8600 giovani donne (età fra 28 e 33 anni), basata su questionari autocompilati. Inoltre, dati preliminari in un piccolo campione di giovani donne diabetiche tipo 1 hanno mostrato livelli di testosterone non significativamente diversi ma tendenzialmente più bassi in quelle in trattamento con microinfusore rispetto a quelle che assumevano terapia insulinica multi-iniettiva. 9.2. lettere a), g) ed i) del Regolamento. n. 46/1997 e dalle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e il relativo aggiornamento del 18 marzo 2013. Speculando, possiamo ipotizzare che il risultato sia massimo quando c’è insulino-resistenza ma questa non è eccessiva. C’è poi l’eccesso di dolci, ma anche di sale. La frequenza di queste alterazioni differisce comunque sensibilmente fra le varie ricerche effettuate. La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione assai frequente e con rilevanti implicazioni anche dal punto di vista metabolico. Passando attraverso una fase d’insulino-resistenza (minore efficacia dell’insulina) e arrivando a un deficit relativo di produzione d’insulina. Sindrome dell'ovaio policistico. Il rischio di ictus, ad esempio, nelle donne diabetiche è superiore del 27% rispetto agli uomini con diabete. Anche se si può immaginare una sovrastima del fenomeno, legata al fatto che lo screening è stato ragionevolmente più frequente nelle donne con PCOS rispetto a quelle senza tale patologia, questo studio dà un’idea della possibile dimensione epidemiologica del problema già in giovane età. Il mancato conferimento dei dati richiesti nei campi obbligatori non consente l’accesso all’area riservata o la prestazione, da parte di Roche, del servizio richiesto dall’utente. 0 0 0 Shares 0 0 0 0 0. Le donne con sindrome dell'ovaio policistico hanno una maggiore incidenza e prevalenza età-specifico di malattie cardiovascolari e il diabete, i ricercatori hanno trovato. Questo non solo fa aumentare di peso, ma fa anche impennare i livelli diinsulina e colesterolo, predisponendo al rischio di malattie cardiovascolari e al diabete. In alternativa, potete contattare il nostro Responsabile della protezione dei Dati al seguente indirizzo: global.rdc-dpo@roche.com. In gravidanza, un’anamnesi compatibile con PCOS dovrebbe essere motivo per effettuare uno screening precoce del diabete gestazionale mediante OGTT. Sindrome dell'ovaio policistico e diabete di tipo 2 / Patton L.; Gambineri A.; Vaccina A.; Pasquali R.. - In: BULLETTINO DELLE SCIENZE MEDICHE. La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo endocrino associato a infertilità, sindrome metabolica e diabete mellito di tipo 2. €2.000.000,00 i.v. Anche il diabete tipo 1 appare ricorrere con frequenza aumentata nelle donne con PCOS ed è possibile che anche in questo caso un ruolo patogenetico possa essere svolto dal relativo eccesso di insulina, in questo caso legato alle modalità non fisiologiche con cui viene somministrata l’insulina. Sotto accusa anche le bibite gasate, ricche di zucchero, e persino quelle light o a zero calorie, che contengono i dolcificanti. Se le donne con sindrome dell’ovaio policistico iniziano una gravidanza, presentano un rischio più elevato di complicanze durante la stessa. A questo proposito, a Verona è in corso da alcuni anni uno studio di fenotipizzazione sistematica delle donne con PCOS (Verona 3P Study), con lo scopo di caratterizzare accuratamente queste pazienti sotto molti aspetti. Un consumo ancora più esagerato, superiore ai 3,15 grammi di sodio al giorno (pari a oltre 7,9 grammi di sale), comporta un aumento del rischio del 58% rispetto a chi ne consuma poco (meno di 2,4 grammi di sodio, 6 grammi di sale). La sindrome dell'ovaio policistico è un disturbo endocrino molto frequente dell'età riproduttiva. È probabile che la base fisiopatologica di questa associazione sia rappresentata dall’iperinsulinemia, conseguenza dell’insulino-resistenza, e in particolare dagli effetti che questa esercita a livello dell’ovaio e di altri tessuti. Ci sono inoltre altri fattori di rischio, spesso associati al diabete, che a loro volta limitano questo utilizzo. La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo dell’ovulazione che colpisce circa 1 donna su 5. Infertilità. Sono Stefania Cattaneo e sono una biologa nutrizionista, appassionata di sport e di nutrizione applicata alle donne. Ciò potrebbe tuttavia comportare l’impossibilità per Roche di compiere gli atti necessari a conseguire le finalità di cui al punto 2), nonché l’impossibilità per l’utente di usufruire dei servizi e dei prodotti offerti da Roche Diabetes Care. Cioè il grasso che accumuliamo mangiando e che bruciamo per creare energia con cui scaldare il nostro corpo. PCOS e diabete tipo 1 Lo studio di popolazione danese citato in precedenza ha rilevato che anche il diabete tipo 1 ricorre con frequenza aumentata nelle donne con PCOS, con valori che nello studio erano circa due volte superiori a quelli della popolazione di controllo senza PCOS. Nel complesso, in termini di costo/efficacia quest’ultima posizione può essere la più ragionevole. I beacon Web, i cookie, e le tecnologie di tracking non raccolgono automaticamente i dati di identificazione personale che riguardano l’utente. Risponde Marina Scavini, diabetologa e responsabile ambulatorio diabete e gravidanza dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. La base giuridica del trattamento per queste finalità è l’art. Fino al 75% di queste donne sono insulino-resistenti e questo fenomeno appare giocare un ruolo cruciale nella patogenesi stessa della sindrome. Nel caso l’utente decida di non fornire i propri dati personali, di opporsi al trattamento dei dati stessi, o di revocare il consenso al trattamento già prestato, Roche Diabetes Care rispetta tale decisione, fermi restando gli obblighi di legge cui è soggetta in tal senso. «Questo studio è la prova che nell’uomo esiste una regolazione diretta, da parte di specifiche aree cerebrali, del metabolismo glucidico. Il regolare consumo di acidi grassi omega-3 può avere un effetto benefico nel trattamento della Sindrome dell\\'ovaio policistico e delle numerose complicanze ad essa associate; prime tra tutte l\\'insulino-resistenza, la dislipidemia e l\\'eccesso di peso corporeo. Se non trattata adeguatamente infatti la PCOS può portare a complicazioni croniche anche molto gravi, come patologie cardiovascolari e diabete [3]. Sindrome dell'ovaio policistico e diabete La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una delle condizioni ormonali più comuni riscontrate dalle donne e una delle principali cause di infertilità. Leggi ora l’editoriale del Direttore Responsabile Massimo Balestri. Secondo uno studio americano eliminare la proteina del grano dalla dieta se non si hanno problemi di celiachia, potrebbe portare a un minor consumo di fibre e cereali in generale, alimenti che aiutano a ridurre il rischio di diabete di tipo 2. E che questo “asse” diretto venga modificato dal consumo di nicotina» afferma Antonio Pisani, specialista della Società Italiana di Neurologia. L’attenzione nella scelta della strategia contraccettiva deve aumentare qualora la paziente sia diabetica. Le donne che presentano questa condizione hanno quindi un’aumentata probabilità di sindrome metabolica e in generale delle alterazioni metaboliche associate all’insulino-resistenza. In questo modello, l’introduzione di un difetto selettivo del gene del recettore insulinico, nelle sole cellule tecali, si traduceva in un’attenuazione di queste alterazioni riproduttive ed endocrine associate all’eccesso di peso. Questi risultati non sono sorprendenti se consideriamo da un lato la frequenza di alterazioni glicemiche osservate nelle donne con PCOS già in giovane età e dall’altro la condizione di insulino-resistenza che è spesso presente e che rappresenta un fattore patogenetico fondamentale anche in questa forma di diabete. Perché brucia più grassi, determina una lieve riduzione del peso corporeo e aumenta la sensibilità all’insulina, riducendo il rischio diabete. Pensare che anche solo una passeggiata di almeno dieci minuti dopo colazione, pranzo e cena fa scendere i livelli di zucchero nel sangue del 12%. Introduzione. Tale ipotesi dovrà comunque essere testata su una coorte di pazienti di dimensioni adeguate. L’anello di congiunzione è il cosiddetto tessuto adiposo bruno. Inoltre, i dati possono essere comunicati, anche in Paesi Terzi, a: I soggetti di cui sopra ricevono solo i dati strettamente necessari alle relative funzioni e si impegnano a trattarli solo per le finalità sopra indicate e nel rispetto della normativa privacy applicabile. Va tenuto presente che l’aspetto micropolicistico dell’ovaio, che riflette la presenza di multipli piccoli follicoli bloccati allo stadio maturativo pre-antrale o antrale precoce, può essere presente in molte donne per il resto sane e da solo non rappresenta un elemento patologico. I dati comuni e sensibili dell’utente potrebbero altresì essere trattati per la gestione e per gli adempimenti connessi a segnalazioni sui prodotti commercializzati da Roche Diabetes Care, ai sensi dell’art. Il Sito si rivolge ad un pubblico adulto. L’associazione fra PCOS e diabete, oltre che da piccoli studi dedicati, è documentata anche da ampi studi di popolazione, in cui i limiti qualitativi vengono controbilanciati dalle grandi dimensioni dei campioni esaminati. La presente Privacy Policy descrive le modalità di raccolta, utilizzo e condivisione, da parte di Roche Diabetes Care, dei dati personali relativi all’utente che ci vengono comunicati dal medesimo o che otteniamo o generiamo in altra maniera, nel momento in cui l’utente accede al sito www.gidm.it  (di seguito il “Sito”). L’adozione dei criteri di Rotterdam e in particolare la scelta di ritenere sufficienti per la diagnosi due qualsiasi dei tre elementi tipici della sindrome, ha avuto come conseguenza il fatto che all’interno della medesima denominazione di PCOS possono esservi presentazioni cliniche diverse, i cosiddetti fenotipi della PCOS: “classico”, quando sono presenti oligoanovulazione e iperandrogenismo, con o senza l’aspetto micropolicistico dell’ovaio, “ovulatorio”, quando vi sono iperandrogenismo e aspetto micropolicistico, e “normoandrogenico”, in presenza di oligoanovulazione e aspetto micropolicistico (Fig. Nella pratica clinica, però, queste alterazioni possono rimanere a lungo misconosciute, anche perché non vi è correlazione fra i livelli glicemici a digiuno e in risposta al carico orale di glucosio e molte donne con PCOS mostrano una glicemia a digiuno del tutto normale anche quando hanno già una ridotta tolleranza ai carboidrati. A rendere le cose ulteriormente complicate e i confini della sindrome non ben definiti ci sono i limiti intrinseci delle valutazioni cui in genere si ricorre per documentare la presenza degli elementi necessari alla diagnosi, in modo particolare per quanto riguarda l’accertamento dell’iperandrogenismo. Dato che obesità e insulino-resistenza sono connotati tipici anche del diabete tipo 2, queste caratteristiche, che si osservano in molte donne con la sindrome, suggeriscono che la probabilità di incontrare la PCOS in una paziente con diabete possa essere ragionevolmente elevata. L’analisi di questa coorte osservazionale di pazienti ha documentato che l’insulino-resistenza è una caratteristica del fenotipo classico (includendovi sia i soggetti con che quelli senza morfologia micropolistica ovarica), ma non del fenotipo normoandrogenico, che ha valori del tutto simili ai controlli sani, mentre il fenotipo ovulatorio ha da questo punto di vista un comportamento intermedio. Anche questa forma di trattamento è comunque off label e richiede sia garantita la contraccezione, dati i potenziali effetti negativi, su un eventuale feto di sesso maschile, che possono conseguire all’inibizione dell’azione androgenica. Sindrome dell'ovaio policistico e diabete La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una delle condizioni ormonali più comuni riscontrate dalle donne e una delle principali cause di infertilità. Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico. In particolare, in queste pazienti, la metformina può essere un’opzione alternativa agli estroprogestinici, in quanto può spesso permettere il ripristino di cicli regolari e ovulatori, e rappresenta una terapia adiuvante nelle procedure di induzione dell’ovulazione, quando queste non risultino da sole efficaci e/o si voglia limitare il loro rischio di indurre una sindrome di iperstimolazione ovarica. Una ricerca ha calcolato che per ogni grammo di sodio in eccesso consumato al giorno (pari a 2,5 grammi di sale), il rischio di diabete di tipo 2 aumenta in media del 43%. 32 del Regolamento. È interessante notare che, in modelli animali, il silenziamento del segnale insulinico nelle cellule della teca ovarica impedisce che queste alterazioni possano realizzarsi completamente.