Prima dell’ascolto. La parte principale è caratterizzata dal luogo in cui si trova il poeta: il colle solitario, identificato come Monte Tabor, situato a Recanati. Al poeta si presenta una visione limitata dell'orizzonte, ostacolata da una siepe, posta sulla cima di un colle. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. Per rendere l'idea dell'immensità e dell' infinito egli usa diverse tecniche: Usa parole molto lunghe prima di tre poi di quattro ed infine cinque sillabe (interminati sovraumani profondissima) usa vocali aperte (a,e) e consonanti dai suoni dolci (l,m,n,) per dare sensazioni di pace, serenità collega i versi tra … Inoltre, in questo componimento prende forma la poetica del vago e dell'indefinito. L’Infinito di Giacomo Leopardi fu composto nel 1819 (un anno topico per il poeta), ed è all’incirca contemporaneo di Alla luna. Odo stormir tra queste piante, io quello 10 Infinito silenzio a questa voce Vo comprando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. LEOPARDI: L'infinito di cui parla Leopardi è una dimensione spazio-temporale non esistente in sé, ma frutto dell'immaginazione (nel pensier mi fingo). Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare. Fu pubblicato per la prima volta nel 1825, nel «Nuovo ricoglitore» di Milano, con l’altro «idillio»: La sera del dì di festa. L'Infinito è la poesia numero XII dell'opera “I Canti” di Leopardi.Questa poesia, contemporanea a "Alla Luna", del 1819, mostra tutto il genio poetico del giovane Leopardi.Il tema della poesia è la contrapposizione tra il finito e l'infinito, tra il temporale e l'atemporale, tra il materiale e l'immateriale, tra il presente e il passato. 6 silenzi, e profondissima quiete. Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare.” È il 1819 quando Giacomo Leopardi, poeta per eccellenza, a soli 21 anni compone l’infinito, una delle liriche più suggestive del panorama letterario italiano. COMMENTO: Giacomo Leopardi compose “l’Infinito” a Recanati, all’età di 21 anni, nel 1819. Una seconda edizione dei “Canti” modificata e ampliata uscì a Napoli nel 1835 ad opera dello stesso Leopardi e di Antonio Ranieri. Sempre caro fu per me questo colle isolato Composto nel 1819, L'infinito è il primo degli Idilli, nonché una delle liriche più note del Leopardi.Le riflessioni del poeta sul rapporto fra il pensiero umano e l'infinità dell'universo sia nello spazio che nel tempo si traducono non in filosofia in versi ma in autentica poesia. di FERDINANDO CAMON È degna di ammirazione la notizia che tra i beni meritevoli di salvezza, che portano via dai luoghi del terremoto, c’è il manoscritto dell’Infinito di Giacomo Leopardi. odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Infinito di Giacomo Leopardi analisi del testo . Mi furono (mi fu – … Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare 1. immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. L’ infinito, scritto da Giacomo Leopardi nella natia Recanati nel 1819 (approssimativamente, tra la primavera e l’autunno) viene inizialmente pubblicato sul «Nuovo Ricoglitore» del dicembre 1825, per poi comparire nell’edizione dei Versi del conte Giacomo Leopardi (Stamperia delle Muse, Bologna, 1826) e successivamente nei Canti (Piatti, Firenze, 1831). Parole come lontano, antico, notte, notturno, infinito, immensità…. Tra il 1818 e il 1819 accumula varie stesure, con pentimenti sulle parole-chiave: infinito, interminato, immensità. non gli attiene, cioè il sovrumano, appunto, gli spazi interminati, l’eter - no, l’immensità, l’infinito. Giacomo Leopardi L'INFINITO «Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Era il periodo del pessimismo storico. odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. 4 Ma sedendo e mirando, interminati . "L'infinito" (Italian pronunciation: [liɱfiˈniːto]; English: The Infinite) is a poem written by Giacomo Leopardi probably in the autumn of 1819. «Sono poeticissime e piacevoli perché destano idee vaste e indefinite» (Zibaldone) Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce 10 vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare. I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. in cui nasce la poesia: la siepe, il colle, il poeta seduto di. L'infinito di Leopardi: analisi, parafrasi, commento e testo annotato - completo di figure retoriche - del componimento più celebre dell'autore di Recanati, scritto negli anni della prima giovinezza Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare. Vi è quindi, un'ulteriore stesura finale, della quale non trovo la copia scritta di pugno, dal grande Giacomo? 5 spazi di là da quella, e sovrumani . Parafrasi della poesia “L’INFINITO”. Frasi di Giacomo Leopardi - Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Non è certo il caso di soffermarsi ancora sulla quaestio del rapporto tra poesia e filosofia in Leopardi ma, per l’analisi dell’idillio qui preso in considerazione, è assolutamente evidente che Leopardi non ignora odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce 10 vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. The poem is a product of Leopardi's yearning to travel beyond his restrictive home town of Recanati and experience more of the world which he had studied. L'idillio si basa su un confronto continuo tra limite e infinito, tra i … odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando (3): e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva e il suon di lei (4). Inaugurerà il 29 giugno, nel giorno del compleanno del poeta recanatese, e proseguirà fino al 3 novembre, il secondo ciclo di mostre che animeranno la programmazione culturale cittadina nella stagione estiva. 7 io nel pensier mi fingo […] 13 Così tra questa 14 immensità s’annega il pensier mio: 15 e il naufragar m’è dolce in questo mare. odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. odo stormir tra queste piante io quello Infinito silenzio e questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni e la presente e viva e il suon di lei. odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. Così il mio pensiero si perde nell’immensità e mi è dolce l’abbandonarmi in questo mare. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: 15 E il naufragar m’è dolce in questo mare. It is widely known within Italy. 1. ermo: solitario: sitratta, probabilmente, delmonte Tabor vicino a Recanati. 15 TESTO Così tra questa. L’“infinito” di Leopardi è il primo dei sei idilli composti tra il1819 e il 1821 e confluiti, insieme ad altre opere inedite, nella prima edizione dei “Canti” pubblicata a Firenze nel 1831. Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Lavorare sul testo. differenza di quello della scienza che definisce con precisione gli oggetti, deve suscitare sentimenti vaghi e indefiniti, far scaturire da una parola una molteplicità di idee e di sensazioni. Così tra questa. E viva, e il suon di lei. E invece è l'interiorità di ciascuno a fare la differenza, o almeno quella di "Giacomino": ... infatti, l'infinito è in stretta relazione ... e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare. La lirica si articola in 4 momenti: Il primo è rappresentato dalla presentazione dell’occasione. L'Infinito . L’INFINITO L’infinito è stato composto a Recanati nel 1819. » 2. 15. La vista impedita permette a Leopardi di fantasticare e meditare sull'infinito. A Recanati proseguono le celebrazioni per il bicentenario dalla stesura de L’Infinito di Giacomo Leopardi. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare. fronte alla siepe. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare(5). Sulla copia olografa di Leopardi, della lirica : L'Infinito, è scritto "interminato spazio", mentre nella versione editata risulta: "interminati spazi". Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare.