Lettere ad Angela e Maria Fresu, Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, Testo integrale della sentenza di cassazione del 23 novembre 1995, Relazione sul gruppo Separat e il contesto dell'attentato del 2 agosto 1980, Sito ufficiale della Stazione Centrale di Bologna, blog de "iltrentasette, memorie di una città ferita", Concorso 2 agosto (in memoria della strage), Intervista con Paolo Bolognesi (Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna), Le stragi dell'estate 1980: Bologna e Ustica, I film di Filippo Porcelli sul 2 agosto 1980, collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati, Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2, Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, Presunti rapporti tra servizi segreti italiani e criminalitÃ, Ipotesi alternative sulla Strage di Bologna, Concorso internazionale di composizione "2 Agosto", Patrimoines pour une Culture de la Paix Onu-Unesco, Bologna 2 agosto... i giorni della collera, presunto attacco contro Gheddafi a Ustica, Attentato della stazione Saint-Charles di Marsiglia, "REBUS Speciale: Bologna, la strage dai due volti? Un racconto per immagini, Dossier strage di Bologna. Mokbel ebbe numerosi contatti telefonici, anche successivi alla loro scarcerazione, con i due ex terroristi[114]. Sgomenta che forze dell'apparato statale, sia pure deviate, abbiano potuto così agire, non solo in violazione della legge, ma con disprezzo della memoria di tante vittime innocenti, del dolore delle loro famiglie e con il tradimento delle aspettative di tutti i cittadini, a che giustizia si facesse.»[32]. Le accuse erano di associazione sovversiva, banda armata ed eversione dell'ordine democratico[19]. Sparti in particolare non conosceva la Mambro, ma affermò che si era tinta i capelli: dopo un'indecisione iniziale affermò di aver osservato la ricrescita dei capelli e aver pensato di conseguenza. Sentenza del 23 Novembre 1995 della Corte Suprema di Cassazione, Sezioni Unite Penali, nella causa sulla Strage di Bologna del 2 Agosto 1980, pag. In appello, il 14 marzo 1986, le condanne scesero a 3 anni e 11 mesi per Musumeci, a 3 anni e 2 mesi per Pazienza, e a 3 anni per Belmonte. Nel quarantesimo […] Il pluriomicida accusò anche Stefano Delle Chiaie (accusato anche da Vinciguerra), che però venne poi assolto, come già avvenuto in altre occasioni in cui il leader di Avanguardia Nazionale venne imputato. Antonella Beccaria, Giorgio Gazzotti, Gigi Marcucci, Claudio Nunziata e Roberto Scardova. [71], Durante la fase istruttoria sono inoltre emersi possibili elementi di contatto fra i NAR e servizi segreti italiani, come dei numeri di telefono annotati da Cavallini riconducibili a una struttura del SISDE, e la presenza di due covi dei NAR in via Gradoli a Roma, dove durante il rapimento Moro erano basate le Brigate Rosse di Moretti, in entrambi i casi in stabili di proprietà di agenzie immobiliari collegate al SISDE. Ciò fu particolarmente grave perché, essendo esclusa nelle prime ore l'ipotesi di un attentato, gli esecutori poterono dileguarsi indisturbati. Una testimone ha affermato di aver visto alla stazione di Bologna una donna e un uomo vestiti stranamente, lui con un costume che ricordava un tipico vestito tedesco, fatto collimante con il racconto di Sparti: li vide poi parlare con una terza persona e andare via dieci minuti prima dello scoppio. [...] La strage di Bologna, spostando l'attenzione pubblica sullo “stragismo fascista”, ha consentito di guadagnare tempo, di far lavorare in relativa tranquillità i depistatori militari ed i giudici romani chiamati a paralizzare le indagini sull'abbattimento del Dc-9 ad Ustica, ha avvalorato infine la tesi della bomba che, non a caso, è quella che ha retto per più tempo in contrapposizione a quella del missile.». Il 30 gennaio 2003 la Cassazione confermò le due assoluzioni. 2 agosto 1980 Quarant'anni fa una bomba esplode alla stazione di Bologna e colpisce famiglie che partono per le ferie, turisti, parenti che aspettano i loro cari. Lo stragismo avrebbe quindi da sempre usato manovalanza neofascista, neonazista, criminali comuni e mafiosi e avrebbe goduto di finanziamenti esterni provenienti dall'estero (sia dalla NATO, sia dal petrolio della Libia di Gheddafi, in affari segreti con i governi di Andreotti e con l'Eni di Eugenio Cefis) e da faccendieri italiani[49]. Nella sala d'attesa di seconda classe viene sistemata una borsa con esplosivo collegato con un timer ad innesco elettrico. Portella della Ginestra, affidata al mafioso Salvatore Giuliano, è riferibile a settori della Democrazia cristiana, Partito liberale e monarchici; quella di piazza Fontana doveva servire, insieme ai sanguinosi incidenti che sarebbero seguiti alla manifestazione indetta dal Msi a Roma il 14 dicembre 1969, a far proclamare dal governo presieduto da Mariano Rumor lo stato di emergenza; la strage compiuta dal confidente del Sid Gianfranco Bertoli il 17 maggio 1973, a Milano, aveva come obiettivo il “traditore” Mariano Rumor; quelle di Brescia (28 maggio 1974), dell'Italicus (4 agosto 1974) e di Savona (20 novembre 1974)[103] sono derivate dallo scontro durissimo e feroce all'interno dell'anticomunismo italiano ed internazionale. © Copyleft, Se copiate, citate la fonte "2 Agosto 1980" - credits   Cookie Policy, "Contributo alla verità" "Avv. Per ricordare la strage, nella ricostruzione dell'ala della stazione distrutta è stato creato uno squarcio nella muratura. Ai magistrati giunsero notizie e segnalazioni in base a cui i sospetti dovevano essere indirizzati oltre confine. Condannati per calunnia aggravata (con pena ridotta da 10 a 3 anni) e assolti per associazione sovversiva: Giuseppe Belmonte e Pietro Musumeci. 11 ottobre 1993: inizio del secondo processo d'appello. Le dichiarazioni di Naldi indirizzarono verso la pista nera e contribuirono agli arresti del 26 agosto 1980. Gigi Ballista, attore italiano (n. 1918) Donald Ogden Stewart, scrittore e sceneggiatore statunitense (n. 1894) 1981. 23 novembre 1995: la Corte di Cassazione conferma la sentenza d'appello, ordinando un nuovo processo per Sergio Picciafuoco, 15 aprile 1997: la Cassazione conferma l'assoluzione per Picciafuoco, Il 9 giugno 2000 la Corte d'assise di Bologna emise nuove condanne per depistaggio: 9 anni di reclusione per. Il 6 aprile 1983 l'Associazione, assieme alle Associazioni delle vittime delle stragi di piazza Fontana, piazza della Loggia e del treno Italicus, costituì con sede a Milano, l'Unione dei familiari delle vittime per stragi[28]. Due giorni dopo il 2 agosto ricorreva proprio il sesto anniversario della strage di San Benedetto Val di Sambro[32]. [20][21][22] L'autobus 37 divenne, insieme all'orologio fermo alle 10:25[23][24], uno dei simboli della strage. Tuttavia a seguito di ulteriori indagini, l'11 febbraio 2020 la stessa procura generale di Bologna ha indicato Federico Umberto D'Amato come uno dei 4 mandanti, organizzatori o finanziatori della strage alla stazione di Bologna del 1980 insieme a Licio Gelli, Umberto Ortolani e Mario Tedeschi[52]. Nella IX legislatura era stata insediata dal Parlamento italiano la Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2, i cui atti sono disponibili online nel sito del Senato. Bolognesi afferma che Fioravanti e Mambro negano la strage (sia come effettivo attentato, sia come incidente o errore)[46], nonostante l'ammissione di tutti gli altri omicidi, perché troppo infamante e diversa dagli obiettivi e dal messaggio di lotta armata contro lo Stato (a differenza dello stragismo del vecchio neofascismo) che i NAR volevano rappresentare, quando cominciarono la loro attività[47]. La pista segreta, I segreti di Bologna. A 40 anni esatti dall’attentato più sanguinario della storia della Repubblica prende corpo la nuova inchiesta dalla Procura generale di Bologna sui mandanti, il tassello da sempre mancante per fare piena luce sulla strage del 2 agosto 1980 che fece 85 morti e oltre 200 feriti. Nell'immediatezza dell'attentato la posizione ufficiale del governo della Repubblica Italiana, allora presieduto da Francesco Cossiga, sulla base dei primissimi rilevamenti della Polizia di Stato fu quella dell'attribuzione dello scoppio a cause fortuite, ovvero all'esplosione di una vecchia caldaia sita nel sotterraneo della stazione[19]. Oggi è l'anniversario della Strage di Bologna: 2 agosto 1980, 23 chili di tritolo alle 10.25 fecero 85 morti e sventrarono una stazione affollata dal popolo delle vacanze. Fioravanti e Mambro per la strage sono stati condannati in primo grado nel 2014 a risarcire, versandoli alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell'Interno, la cifra di oltre due miliardi di euro (2.134.274.007,02 euro), più gli interessi, dalla sentenza al saldo effettivo, e 22.500 euro di spese processuali[78] ma risultando incapienti difficilmente potranno pagare questa somma e lo Stato potrà prelevare solo alcune centinaia di euro mensili dai loro stipendi[79]. Il 2 agosto 2010, giorno del trentennale della strage, per la prima volta nessun rappresentante del governo è stato presente alla commemorazione svoltasi dapprima in Comune e successivamente nel piazzale antistante la stazione: il rappresentante per lo Stato è stato il prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia[132]. Storia dell'Associazione tra i familiari delle vittime alla stazione di Bologna, Ombre nere. Afferma, inoltre, che Licio Gelli diede 10 milioni di dollari a persone dei servizi segreti e ad appartenenti all'organizzazione Gladio, prima e dopo il 2 agosto 1980[45]. Quest'ultima temeva, in quanto erano già ricercati per numerosi omicidi, di essere riconosciuta a qualche posto di blocco e si era perciò tinta i capelli, secondo quanto dedotto da Sparti. stragi crudeli, terribili, come quella alla stazione dì Bologna del 2 agosto 1980 che causò 85 morti e 200 feriti e che, nonostante la condanna definitiva dei tre autori, continua a essere avvolta nel mistero. Vi furono poi collaboratori di giustizia che riportarono affermazioni – allusive alla strage – di Fioravanti e di Ciavardini, ad esempio quella in cui quest'ultimo consigliava a un'amica di non prendere il treno il 2 agosto. Non c'entro», Strage di Bologna, il numero “riservato” nell’agenda e la nuova inchiesta su Cavallini, Strage di Bologna, ex Generale del SISDE indagato per depistaggio, Le verità di Vincenzo Vinciguerra sulle stragi, Terrorism in Western Europe: An Approach to NATO's Secret Stay-Behind Armies, Secret agents, freemasons, fascists... and a top-level campaign of political 'destabilisation', Gladio, assoluzione per l'ex vertice Sismi: «Non hanno mentito». Imputati di strage: Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco. Quest'ultimo le avrebbe consigliato di lasciare Bologna perché stava per succedere qualcosa di grosso. Ansaldi riferì di aver saputo da Mara «Jeanne» Cogolli (la redattrice della rivista clandestina Quex) di un incontro, avvenuto pochi giorni prima della strage, tra la Cogolli stessa e Fachini. Ergastolo per il delitto di strage: Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco. L’esplosione coinvolge anche il binario numero 1, dove c’è un treno in sosta. Il 2 agosto 1980 è un caldo sabato di esodo estivo. Tutti sono stati scarcerati nel 1981[19]. Infatti ci furono da subito alcune rivendicazioni prima da parte dei NAR con una telefonata risultata partita da una sede fiorentina del SISMI, poi dalle Brigate Rosse, seguite da altrettante telefonate di smentita da parte di militanti dei due gruppi terroristici, fatti che contribuirono a creare depistaggio[31]. Nel 2017 viene rinviato a giudizio Gilberto Cavallini, un altro ex NAR, con l'accusa di concorso in strage per aver offerto supporto e copertura agli altri terroristi. Ergastolo per il delitto di strage: Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco. Il terrorismo sia indiscriminato che contro obiettivi ben individuati, e il suo potenziale offensivo (è stato definito l'aereo di bombardamento del popolo!) Mangiameli affermò di essere stato incaricato da Stefano Delle Chiaie, che poi verrà accusato dai depistatori (o meglio, saranno due uomini legati al suo gruppo internazionale le vittime del depistaggio, Delle Chiaie sarà assolto, come per le altre stragi), di reperire armi ed esplosivo ad ogni costo, e affermò che per i primi di agosto era previsto un attentato di enormi proporzioni, come si era detto già da parte di detenuti neofascisti. A seguito dei rilievi svolti e delle testimonianze raccolte sul posto apparve chiara la natura dolosa dell'esplosione, rendendo palese una matrice terrorista; ciò contribuì a indirizzare le indagini nell'ambiente del terrorismo nero.[19]. "I mandanti sono Gelli e i Servizi deviati", Strage di Bologna, Fioravanti e Mambro dovranno risarcire 2 miliardi allo Stato, Strage di Bologna, Mambro e Fioravanti condannati a risarcire 2 miliardi di euro, Due miliardi di risarcimento chiesti a Mambro e Fioravanti, La storia siamo noi: la strage di Bologna. Sostenne anche che avrebbero avuto coperture politiche anche da parte del MSI e dei suoi eredi diretti. Questo sarebbe stato fatto per coprire la responsabilità della NATO, le cui forze, forse caccia inglesi e francesi col colpevole disinteresse o assenso del governo italiano, avrebbero lanciato un missile per tentare di colpire il jet privato del leader libico Gheddafi (che si trovava in volo sul Mediterraneo), centrando invece l'aereo civile italiano e un caccia libico ritrovato in Calabria. La storia mai raccontata della diplomazia parallela italiana, Il piombo e la celtica. L'esplosivo, di fabbricazione militare, era posto nella valigia sistemata a circa 50 centimetri d'altezza su un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell'ala Ovest, allo scopo di aumentarne l'effetto[19]: l'onda d'urto, insieme ai detriti provocati dallo scoppio, investì anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, che al momento si trovava in sosta sul primo binario, distruggendo circa 30 metri di pensilina e il parcheggio dei taxi antistante l'edificio. Aggiunse poi di essere stato contattato da Roma nei mesi precedenti, per aprire una sezione dei Nuclei Armati Rivoluzionari a Bologna. Storia nera. Stragi e mandanti. In occasione del 40º anniversario dell'attentato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio alle vittime deponendo una corona di fiori nei pressi della lapide posta all'interno della stazione ferroviaria di Bologna. Per quanto riguarda la criminalità comune, la Banda della Magliana partecipò ai depistaggi con la P2, ed ebbe rapporti con i servizi segreti e con l'eversione nera[112]. Dal 2004, invece, il nuovo sindaco, Sergio Cofferati, è tornato a scandire la vecchia formula durante la manifestazione ufficiale. Storia e canzoni di Fabrizio De André, Appennino di sangue. Anche in questo caso, tuttavia, occorre tenere conto delle elusività di Vinciguerra, della mancanza di conferme da parte delle fonti di Angelo Izzo, nonché di alcuni elementi non chiari della deposizione Spiazzi a suo tempo messi in evidenza dalla sentenza ordinanza dei Giudici Istruttori di Bologna del 14.6.1986. Assolti dall'imputazione di strage: Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Sergio Picciafuoco, Roberto Rinani e Paolo Signorelli. Assolti: Marcello Iannilli, Giovanni Melioli e Roberto Raho. Una ferita incancellabile nell'animo di quanti vi persero … Ovviamente gli appelli a fare quadrato attorno alle istituzioni contro gli attacchi della destra si sprecarono, tutto il dibattito politico, l'informazione, la magistratura, i servizi vennero impegnati su questo fronte e Ustica cadde nell'oblio.», «Signor Presidente, da quella lapide dobbiamo togliere le parole "strage fascista", perché ciò è riduttivo e fa parte del depistaggio operato sulla strage di Bologna, diversa dalle altre stragi e che ha molto più a che fare con Ustica e con i rapporti tra Italia, Francia, Stati Uniti, i servizi occidentali e le strutture segrete. Infatti, due giorni prima della strage era stato rinviato a giudizio Mario Tuti, con altri militanti di Ordine nero, per la strage dell'Italicus, uno degli atti intimidatori e destabilizzanti seguiti a piazza Fontana e piazza della Loggia. • Un anno dopo la strage, il 31 luglio 1981, Carmelo Bene eseguì una lectura Dantis di vari canti della Divina Commedia e di due sonetti di Dante Alighieri dall'alto della Torre degli Asinelli, nella piazza della città emiliana: dedicò la serata non ai morti, bensì ai feriti della strage . Si tratta del più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.[9][10]. può essere indicato per scatenare l'offensiva contro le forze del regime da parte dei gruppi militanti [...]. Strage di Bologna: Ciavardini: 'Incastrato da Izzo'. A questi se ne aggiunsero un'altra cinquantina. Il dibattimento cominciò il 19 gennaio 1987 e fu subito rinviato[55]. Condannati all'ergastolo i militanti di estrema destra Valerio Fioravanti e Francesca Mambro dei Nar con Luigi Civardini. La bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile)[19]. Bologna, 9 marzo 1987: inizio del processo di primo grado. [12] Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi, per cui furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti[9][16] e, nel 2020, quella di Gilberto Cavallini[17]. Lo stesso giorno della strage a La Valletta si firmò l'accordo in cui l'Italia si impegnava a proteggere Malta da attacchi libici, come quelli che si sarebbero poi verificati in quella zona del Mediterraneo[36]. La bomba viene sistemata proprio vicino al muro portante dell'edificio: in questo modo si ha la certezza che lo scoppio potrà distruggere l'intera palazzina. Spiazzi, il 2 luglio 1980 e poi il 2 agosto, annotò nei suoi appunti due frasi simili; il giorno della strage infatti scrisse: «andato ore 10.30» (l'ora dell'esplosione era quella delle 10:25) e «ritirato pacco»[110]. I giudici accoglieranno nei fatti il «teorema Amato», pur arrivando a condannare solo esecutori e depistatori, dal nome del giudice assassinato. Anniversari 2 agosto 1980: le foto della strage alla stazione di Bologna Per ricordare la terribile esplosione che, 28 anni fa, provocò 85 morti e più di 200 feriti, abbiamo deciso di pubblicare le foto di allora, recuperate dall'archivio di Zero in condotta. Gelli e Delle Chiaie erano amici e frequentavano alcune logge massoniche deviate e la criminalità organizzata[111]. Ma l’ex Nar non andrebbe più in carcere, Strage di Bologna, ergastolo a Gilberto Cavallini, Strage Bologna, il pizzino di Maggi: «Date i detonatori agli amici di Cavallini», Strage Bologna 2 agosto 1980, il legame con il covo Moro, Strage di Bologna, ergastolo per l’ex Nar Cavallini. Anche chi sostiene nettamente la veridicità della sentenza ufficiale, afferma talvolta che, se i neofascisti dei NAR collocarono l'esplosivo militare in nome dello «spontaneismo armato» e della loro ideologia, furono spinti da qualcuno più in alto (il che spiegherebbe la mancata rivendicazione), e la P2 e lo stesso SISMI depistarono (ai danni di un altro neofascista, Stefano Delle Chiaie) per motivi poco chiari[1]. Il 29 luglio 1985 Pietro Musumeci è stato condannato a 9 anni di carcere per associazione a delinquere, Francesco Pazienza a 8 anni e 6 mesi per lo stesso reato (l'accusa di violazione del segreto di Stato fu coperta da amnistia), e Giuseppe Belmonte fu condannato a 7 anni e 8 mesi per associazione a delinquere, peculato e interesse privato in atti di ufficio: assolti con formula piena il colonnello Secondo D'Eliseo, il capitano Valentino Artinghelli e Adriana Avico, collaboratrice di Pazienza[37]. Le testimonianze saranno considerate però attendibili[87][88]. Imputati di banda armata: Gilberto Cavallini, Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Egidio Giuliani, Francesca Mambro, Sergio Picciafuoco e Roberto Rinani. Sono passati 38 anni da quel tragico 2 agosto 1980 in cui una bomba alla stazione di bologna provocò 85 morti e 200 feriti. Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Più tardi, dopo aver parlato con Paolo Bolognesi, affermò con incertezza che la donna poteva essere la Mambro, ma non fu convocata fra i testimoni del processo, fatto che avrebbe aggravato forse ulteriormente la posizione degli accusati[86]. Depistaggi per l'"amico" Gheddafi, Processo per le «deviazioni» del Sismi 9 anni a Musumeci, 8 e mezzo a Pazienza, Non esisteva il Super-Sismi ma un gruppo di imbroglioni, «Non ci fu super-Sismi» ma attività censurabili, "Io, Gelli e la strage di Bologna". I morti furono 85 (o forse 86): circa la metà non aveva trent’anni. Gli attentatori vengono da fuori Bologna, quasi certamente da Roma, oserei dire dalle organizzazioni Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.»[97]. Fioravanti avrebbe aggiunto di non essere preoccupato per sé in quanto a Bologna si era camuffato da turista tedesco, con il tipico «vestito di cuoio ed il cappello con la piuma» (questa frase non compare in tutti i documenti) e che dovevano andare a nascondersi in Sicilia[82][83]. Nessun esponente del Governo ha presenziato alla commemorazione del 2 agosto 1980, il giorno della strage alla stazione di Bologna. Il 10 luglio 1980, nel carcere di Padova, il detenuto neofascista Luigi Vettore Presilio aveva rilasciato una dichiarazione al giudice istruttore Giovanni Tamburino, in cui si alludeva a un «evento straordinario» previsto per i primi di agosto, che «avrebbe riempito le pagine dei giornali»[90][91][92]. Un anno dopo la strage, il 31 luglio 1981, La strage di Bologna è stata ricordata nel romanzo di, Il tragico evento viene ricordato anche nel film, Maria Fresu, l'unica vittima di cui non venne ritrovato il corpo perché completamente disintegrato dall'esplosione, viene ricordata nella poesia, Alla stessa Maria Fresu e alla sua figlioletta di tre anni (la vittima più giovane) è dedicato Il libro collettivo. Nel 2015 il giudice per le indagini preliminari Bruno Giangiacomo, su richiesta del PM, ha archiviato la pratica, prosciogliendoli con sentenza di non luogo a procedere[127]. L'ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali del SISMI Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e il faccendiere Francesco Pazienza (collaboratore del SISMI) furono condannati per il depistaggio delle indagini. Imputati di calunnia aggravata al fine di assicurare l'impunità agli autori della strage: Giuseppe Belmonte, Licio Gelli, Pietro Musumeci e Francesco Pazienza. Lo stesso Bolognesi ha scritto, con Roberto Scardova, il libro Stragi e mandanti. Stragi e mandanti, il libro di Scardova sul 2 agosto 1980 presentato alla festa del PD, Sentenza della Corte Suprema di Cassazione, 23 novembre 1995, La latitanza di Marcello Dell'Utri e l'aiuto del faccendiere Gennaro Mokbel, Mokbel, Fioravanti, Mambro: la centrale nera, Esclusivo, Strage di Bologna. L'ultimo imputato condannato come esecutore materiale è Luigi Ciavardini: dopo essere stato assolto dall'accusa di strage e condannato per banda armata[61], fu condannato a 30 anni in appello[62]. Naldi si riferiva a ex appartenenti alle due organizzazioni, entrambe ufficialmente sciolte all'inizio degli anni settanta. Condannati per calunnia aggravata al fine di assicurare l'impunità agli autori della strage: Giuseppe Belmonte, Licio Gelli, Pietro Musumeci e Francesco Pazienza, 25 ottobre 1989: inizio del processo d'appello. Molti anni dopo, ricordando l'ipotesi della caldaia, il magistrato Libero Mancuso disse in un'intervista televisiva che i depistaggi erano già iniziati pochi minuti dopo la strage. [senza fonte] Effettivamente Mara «Jeanne» Cogolli partì da Bologna all'alba di sabato 2 agosto, in compagnia dell'amico Mario Guido Naldi[95]. Il depistaggio di Gelli invece non avrebbe dovuto coinvolgere Delle Chiaie in prima persona o deviare dalla pista neofascista, ma fabbricare due colpevoli stranieri, personaggi minori legati al vecchio del gruppo di Avanguardia Nazionale.