l'Imperatore dei Francesi, ai suoi diritti e titoli sui detti territori". 23 settembre, 19h30 True Italian Taste: The Authentic Italian Table – Restaurant Etna Rosso Nizza. Nel luglio del 1859 il ministro degli esteri francese dichiarò che la Savoia poteva benissimo rientrare nei piani del governo transalpino. Agli studenti non viene mai fatto rilevare che il trattato fu sottoscritto il 24 marzo, anniversario della disfatta di Novara, quando gli Imperial-Regi , volendo, avrebbero potuto occupare Torino e prendersi la Savoia, Nizza e Genova. Due uomini hanno segnato questo periodo: Jean Médecin, sindaco per 33 anni dal 1928 al 1943 e dal 1947 al 1965, e suo figlio Jacques Médecin, sindaco per 24 anni dal 1966 al 1990. Nonostante i nizzardi avessero respinto l'assedio del 1543 che aveva fatto seguito ai bombardamenti, furono alla fine costretti ad arrendersi, e il Barbarossa poté saccheggiare la città ed portar con sè 2.500 prigionieri. Grazie all'opera dell'avvocato ebreo Angelo Donati e del cappuccino Padre Maria Benedetto le autorità fasciste frenarono l'applicazione delle leggi antisemite e la deportazione degli ebrei.[20]. Il Piemonte, patria degli infami liberali, che voleva. Nel 1871, alla caduta del II Impero, dei quattro deputati eletti nel dipartimento nizzardo delle Alpi Marittime, ben tre hanno fama di essere filo-italiani o comunque separatisti, incluso lo stesso Giuseppe Garibaldi. Londra, contraria all’ingrandimento francese, interpellò Parigi circa le voci di una probabile cessione della Savoia e Nizza alla Francia. Il bilancio 2020 della Camera di Commercio Italiana a Nizza sperando in un 2021 migliore Un augurio quindi di Buon Natale e di un felice anno 2021 a tutti voi, amici e sostenitori delle relazioni economiche e culturali franco italiane. Allo scoppio della guerra rientrò in Italia ma quando rimase vedova volle tornare a Nizza. Ecco, dunque, chi erano i “padri della patria” Camillo Benso di Cavour e Vittorio Emanuele II di Savoia: due luridi traditori, che davano la libertà ai nizzardi e ai savoini e la rubavano al resto d’Italia. L'ondata migratoria dei Pieds-noirs negli anni sessanta - ex coloni francesi profughi dall'Algeria dopo l'indipendenza del 1962, tra cui anche molti italo-algerini - ha anche dato un impulso alla città e ha in qualche modo modificato la composizione della popolazione e le opinioni tradizionali; i pieds-noirs restano visti da taluni come un corpo estraneo alla città, e unitamente alla globalizzazione di fine millennio, spingeranno anzi alcuni nizzardi a riporre le proprie speranze in una forma di nazionalismo sempre più escludente ed acceso e, in taluni casi, anche intollerante. - L'antica Nicaea, città e porto sul Mediterraneo, nella Riviera ligure di Ponente, oggi politicamente appartenente alla Francia e … Perfino la Svizzera cominciò a pretendere territori: per suo assestamento territoriale avrebbe voluto il Faucigny, lo Sciablese ed il Genevese. Il Re concludeva il suo Bando affermando che i savoini ed i nizzardi, prima di essere ceduti, anzi, venduti, avrebbero espresso la loro volontà con il suffragio universale alla presenza dei "...principali funzionari dell'ordine amministrativo che non appartengono né a Nizza né alla Savoia". Nel 1900 la linea dei tram di Nizza venne elettrificata ed estesa all'interno département, da Mentone a Cagnes-sur-Mer. Una o parecchie giunte avrebbero dirimito le questioni pecuniarie eventuali. Nella seconda metà del XX secolo, Nizza ha goduto di un boom economico principalmente guidato dal turismo e dalle costruzioni. La popolazione di Nizza si sollevò dall'8 al 10 febbraio ma fu repressa dalle truppe francesi. Le rovine di questa città sono visibili a Cimiez, attualmente uno dei quartieri di Nizza. Ai primi di maggio del 1800, le truppe austro-piemontesi, comandate dal generale Melas occuparono Nizza e gran parte della contea,[14] ma il ritorno al regno di Sardegna durò molto poco: già a fine mese le truppe del generale francese Suchet la riportavano sotto il dominio della repubblica francese, occupazione poi consolidata con la vittoria di Napoleone Bonaparte a Marengo. Un quarto circa della popolazione di Nizza, quelle famiglie più legate all'Italia e spesso più abbienti, abbandonarono la città (esodo nizzardo), conservando la cittadinanza sabauda (e quindi italiana) e si trasferirono prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera e Ospedaletti,[16] dando vita al movimento dell'irredentismo italiano a Nizza. La resistenza nizzarda acquisì slancio e le rappresaglie si intensificarono tra il dicembre del 1943 e il luglio del 1944, quando molti partigiani furono torturati e giustiziati dalla Gestapo locale e dalla milizia collaborazionista francese. Agli studenti non viene mai fatto rilevare che il trattato fu sottoscritto il 24 marzo, anniversario della disfatta di Novara, quando gli Imperial-Regi , volendo, avrebbero potuto occupare Torino e prendersi la Savoia, Nizza e Genova. Strapazzando gli accordi di Vienna del 1815 egli mise a ferro e fuoco il resto della penisola facendo trionfare la sporca  RIVOLUZIONE LIBERALE. Informazione sui datori di lavoro. NIZZA. Dal 3 giugno 2020 per chi dalla Francia è diretto in Italia non ci sono più limitazioni (si può andare a trovare parenti, amici o fare turismo nel Belpaese), invece gli italiani non possono andare in Francia fino al 15 giugno a meno di comprovate motivazioni urgenti o se residenti nell’Esagono. Jean Médecin era figlio del notabile nizzardo Alessandro Medico (poi francesizzato in Alexandre Médecin). Migliori ristoranti italiani a Nizza, Francia: su Tripadvisor trovi recensioni di ristoranti a Nizza, raggruppati per tipo di cucina, prezzo, località e altro. Nel 1108 Nizza si organizzò sotto forma di libero comune e dal 1144 il governo della città fu affidato a quattro consoli, che negli anni acquisirono abbastanza potere da poter mettere in discussione la supremazia del vescovo. Giuseppe Garibaldi vi era nato nel 1807, quindi in un periodo in cui Nizza era francese. L'annessione alla Francia rivoluzionaria (1792-1814), Thermoluminescence dating of burnt flint: application to a Lower Paleolithic site, Terra Amata. Dopo dieci anni la città fu però nuovamente attaccata dall'alleanza franco-ottomana tra Francesco I e il pirata turco Khayr al-Din Barbarossa. Per tutte le persone che vivono sulla magnifica Costa Azzurra! Dirigendosi verso il confine con la Spagna si arriva nella città di Tolosa, anch’essa merita la giusta attenzione. Mi chiamo Anaïs Lesur, ho 23 anni e sono nata a Nizza. Fra Marco da Nizza lasciò l'Europa nel 1531 per raggiungere le Americhe, dove prese parte alla spedizione in Perù guidata da Francisco Pizarro ed assistette alla sconfitta dell'impero Inca. Nel 1626 il governo cittadino decise di proclamare la libertà di commercio dando inizio un periodo di prosperità. Cos’è successo tra il 9 e il 29 ottobre rimane ancora da scoprire. Il 2 Aprile del 1860, la Gazzetta del Regno N° 79, pubblicò un Bando del Re, datato 1° Aprile, diretto alle popolazioni della Savoia e della Contea di Nizza, col quale si annunziò al mondo il trattato del 24 Marzo. Tuttavia, molto presto, l'opinione generale si volse contro i francesi a causa delle requisizioni ordinate dai militari, dei saccheggi e delle esazioni compiuti dalle truppe occupanti. Il 24 Marzo del 1860 il cinico statista Cavour diventò ufficialmente traditore della Patria, gli Stati Sardi: vendette la moglie al diavolo, anzi peggio, regalò (o vendette) alla Francia due province regie, parte del sacro suolo patrio, ma soprattutto mercificò i cittadini di quei territori. Migliori pizzerie a Nizza, Francia: su Tripadvisor trovi recensioni di ristoranti a Nizza, raggruppati per tipo di cucina, prezzo, località e altro. Stipendio competitivo. Il Governo francese avrebbe rispettato i diritti acquisiti dai militari, dai magistrati, e dagli altri pubblici funzionari. Per la stampa francese le diecimila persone che avevavo dimostrato a Ciamberì diventarono 250, il Messanger du Midì dichiarava che la popolazione della città savoina restò pienamente estranea alla commedia, la Patrie di Parigi protestava asserendo che “ gli autori della dimostrazione erano in formale opposizione coll’opinione dell’immensa maggioranza degli abitanti del paese”. Filippo Curletti docebat, il deputato Castellani, uno dei 30 contrari alla cessione delle due province alla Francia, rivolgendosi a Cavour e ai Ministri, disse: Il 12 Aprile del 1860 Giuseppe Garibaldi, il, Il 23 Aprile, lui ed un altro deputato nizzardo, rinunciarono al mandato di parlamentari. Il lockdown in Francia lo chiamano confinement, confinamento. [15] Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza durante il precedente periodo francese, era opposto alla cessione, e affermava che il plebiscito fosse stato pilotato in funzione filo-francese, con il consenso dei Savoia. Le condizioni della rinuncia, dettate dallo spregiudicato Cavour, dovevano servire ad ammorbidire le ire dell'opinione pubblica savoina, nizzarda e sardo-piemontese; esse erano: Il trattato infame, come da prassi, doveva poi essere approvato dal parlamento torinese. Cavour, accusato, rispose che avrebbe ripreso il Lubonis. Nel dimettersi l’eroe” eruttò parole infocate "...contro l'atto di frode e di violenza consumato...che sarebbero arrivati tempi migliori e opportunità favorevoli per far valere con libertà reali i loro diritti non certo menomati da un fatto illegale e fraudolento". La popolazione nizzarda, molti dei quali erano recenti immigrati di discendenza italiana, mostrò una certa ambivalenza verso le forze di occupazione. Il centralismo dello Stato francese fa inoltre tramontare in pochi anni le libertà civiche di cui la città aveva a lungo goduto. Nel periodo di pace che vi seguì, venne ricostruita la "città nuova". Negli anni '30 Nizza ospitava gare automobilistiche internazionali del circuito Formula Libre (predecessore della Formula Uno) sul circuito di Nizza, che prendeva inizio sul lungomare a sud dei giardini Albert I, proseguiva a occidente lungo la Promenade des Anglais e quindi girava di 180 gradi all'Hôtel Négresco per tornare a oriente fino al Quai des Etats-Unis. Il 2 Aprile del 1860, la Gazzetta del Regno N° 79, pubblicò un Bando del Re, datato 1° Aprile, diretto alle popolazioni della Savoia e della Contea di Nizza, col quale si annunziò al mondo il trattato del 24 Marzo. Cavour si dimise da Primo Ministro per il comprensibilissimo rifiuto dell’Austria di averlo alle trattative di pace, non avendo l’esercito piemontese riportato nessuna vittoria negli scontri. Dottor Felici, ci racconti innanzitutto perché ha deciso di trasferirsi a Nizza. Perchè Savoia e Nizza furono ceduta alla Francia nel 1860? Dopo il ritiro del Regio Esercito a seguito dell'Armistizio di Cassibile, all'indomani dell'8 settembre 1943 fu occupata dalle forze tedesche. Disclaimer . Dopo il luglio del 1940 e l'instaurazione del regime di Vichy, le aggressioni antisemite accelerarono l'esodo, iniziando nel luglio 1941 e continuando fino al 1942. Sempre nel 1871 il malcontento degli italiani a Nizza verso la Francia si esprime nei tre giorni di rivolta popolare (Vespri nizzardi), promossi dallo stesso Garibaldi. La risposta del Bonaparte fu, Il Moniteur del 9 settembre del 1859 pubblicò un articolo di un ipocrita idealista francese che affermava essere la Francia entrata in guerra solo, Il 29 gennaio del 1860, alle due pomeridiane, ebbe luogo a Ciamberì una pubblica dimostrazione; oltre diecimila cittadini si recarono presso le autorità piemontesi innalzando la bandiera Sarda. Napoleone III, invece, per allettare la grandeur francese rispose che "... alla Francia giova più l'onore della lotta che ingrandirsi sul territorio". La dominazione gotica durò fino alla riconquista nel 552, a seguito delle guerre gotiche, da parte dell'Impero romano d'Oriente che ne fece un importante caposaldo marittimo. Capitale storica della Contea di Nizza, Nizza ha fatto da sempre parte della Liguria sotto l'Impero Romano, nel Regno longobardo e nel Regno d'Italia, il quale fu incluso nell'Impero carolingio prima e nel Sacro Romano Impero poi. Frate Marco fu congedato e si ritirò in un convento dove visse per il resto della vita. L'occupazione italiana della Francia fu meno dura di quella tedesca. Il governo francese inviò a Nizza 10.000 soldati, chiuse il giornale Il Diritto e incarcerò molteplici irredentisti. NIZZA (fr. 12 ottobre, 18h00 Presentazione del progetto Club dell’Edilizia (Cuneo). Altri nazionalisti nizzardi continueranno a lungo a contestare l'illegittimità dell'annessione.[17]. Perchè Savoia e Nizza furono ceduta alla Francia nel 1860? Il 29 gennaio del 1860, alle due pomeridiane, ebbe luogo a Ciamberì una pubblica dimostrazione; oltre diecimila cittadini si recarono presso le autorità piemontesi innalzando la bandiera Sarda. IN EVIDENZA IN FRANCIA: La sera del 10 dicembre il primo Ministro Castex e alcuni altri Ministri hanno fatto il punto sull'andamento … Il 14 luglio 1942 per la prima volta diverse centinaia di manifestanti scesero in strada lungo l'Avenue de la Victoire e in Place Masséna. Quel 14 luglio ci furono 86 morti e 302 feriti, e ben lo sappiamo perché alcuni erano italiani. Il trattato fu sottoscritto per la Francia dal barone di Talleyrand-Perigord, Ministro plenipotenziario presso la Corte di Sardegna e da Vincenzo Benedetti, direttore degli affari politici del Ministero degli Esteri a Parigi. A Nizza restano comunque numerose tracce dell'appartenenza sabauda: nell'omonima piazza si erge la statua di Giuseppe Garibaldi (oggi corredata da un'iscrizione in francese dedicata "al nostro concittadino Giuseppe Garibaldi, eroe dei 2 mondi"), mentre nel centro vecchio, principalmente nella zona compresa fra la Piazza del tribunale e il Quai des Etats-Unis si trovano ancora numerose tavole che mostrano la contea di Nizza prima dell'annessione alla Francia, oltre alle chiese seicentesche e settecentesche, che esprimono il medesimo stile architettonico piemontese. Nel luglio del 1859 il ministro degli esteri francese dichiarò che la Savoia poteva benissimo rientrare nei piani del governo transalpino. La città si trasformò velocemente in un importante porto commerciale della costa ligure. I paracadutisti americani entrarono in città il 30 agosto 1944 e Nizza fu finalmente liberata (Operazione Dragoon). Nizza fu fondata attorno al 350 a.C. dai coloni greci di Marsiglia e ricevette il nome di Nikaia (Νίκαια), in onore della dea della vittoria Nike, a ricordo della vittoria sui Liguri. Ventiquattro delegati chiesero udienza al governatore che ringraziò i patrioti dichiarando che il governo centrale non aveva mai avuto intenzione di cedere la Savoia. Non appena firmato il trattato della cessione, 24 marzo 1860, le truppe francesi lasciarono la Lombardia per insediarsi appunto nei nuovi acquisti. L’autentica di firma può essere effettuata presso il Consolato Generale d’Italia a Nizza al costo di € 14, previo appuntamento, oppure presso i notai, i municipi italiani o francesi, le rappresentanze diplomatiche/consolari all’estero. Il 13 febbraio Garibaldi, cui era stato negato di prendere la parola davanti al parlamento francese riunito a Bordeaux per rivendicare la riunificazione del Nizzardo alla madrepatria italiana si dimette da deputato. [18] Il fallimento dei Vespri portò all'espulsione degli ultimi irredentisti da Nizza, tra cui Luciano Mereu e Giuseppe Bres. La città medievale circondava la città antica, protetta sul lato di terra dal fiume Paviglione, più tardi coperto (oggi percorso del tram). L'attuale sindaco di Nizza, Christian Estrosi (eletto nel marzo di 2008) è membro del partito di destra UMP. L'11 novembre 1942, in risposta all'operazione Torch scatenata dagli Alleati, le truppe tedesche occuparono la maggior parte della Francia di Vichy, mentre le truppe italiane presero possesso di una zona più piccola, inclusa Nizza. Ancora oggi, i “nostri” libri di storia, falsa storia, ci parlano di unità d'Italia fatta con le lacrime e col sangue, cosa che in realtà non fu e certamente non con quello di Cavour e Farini. L'anno 1799 vide un periodo di nuova, violenta, persecuzione religiosa, condotta dal generale francese di origine nizzarda Andrea Massena, che causò un forte incremento dell'attività dei barbets, i cui ranghi si rafforzarono notevolmente. Il Piemonte, patria degli infami liberali, che voleva "cacciare gli austriaci" per ingrandire il suo territorio, si ritrovò in casa i francesi. Nel 729 Nizza espulse i Saraceni dal suo territorio, ma questi tornarono a saccheggiarla nel 850 e 880. Nizza ebbe anche un suo cittadino fra i protagonisti delle spedizioni mirate alla scoperta e alla conquista delle terre del continente americano, vicenda nella quale egli giocò un ruolo determinante sebbene non particolarmente encomiabile. Infatti nel IX secolo si fecero sempre più pressanti e distruttive le incursioni, le razzie e distruzioni da parte dei Saraceni che verso il X secolo occuparono la Provenza stabilendo una base operativa fortificata a Frassineto (oggi la Garde-Freinet, presso Saint-Tropez) da cui muovere incursioni in un'ampia area marittima da Marsiglia a Genova e nell'entroterra provenzale, ligure e piemontese, con ampie distruzioni di intere città, abitazioni, chiese e monasteri. Il 16 ottobre 1979, una frana di terra e sottomarina causarono due tsunami che colpirono la costa occidentale di Nizza; questi eventi hanno ucciso tra le 8 e le 23 persone..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte]. Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, la Liguria divenne parte dei regni romano-germanici d'Italia. Nel 1162, il conte di Provenza Raimondo Berengario II cercò di estendere il suo territorio, al fine di controllare il passaggio alle Alpi. Fra il VII e VIII secolo vi furono numerose fondazioni, l'abbazia di San Martino dell'Isola Gallinara di Albenga, che ebbe possedimenti in Italia, in Catalogna e Barcellona, in Provenza specie nella zona di Fréjus (fra cui la chiesa di San Leonzio)[6] e in Corsica[7], il monastero di Villaregia di Santo Stefano al Mare, i monaci di Pedona fonderanno anche l'abbazia di Nostra Signora del Canneto di Taggia e sulle alture di Nizza fra il VII e VIII secolo il monastero di Cimiez poi distrutto dai saraceni e ricostruito dai monaci dell'abbazia di Saint-Pons di Nizza fondata dai monaci di Lerino verso la fine del VIII secolo. Dopo averlo chiesto a tedeschi, inglesi, e spagnoli non potevamo esimerci dal chiederlo anche ai cugini francesi: "Cosa pensi degli italiani ?" 19 talking about this. FRANCIA – Due gli anticipi di Ligue A giocati questa sera. Nel cuore di Nizza, Roberto possiede e gestisce due locali. Dopo qualche anno di guerra la pace fu stipulata nella vicina Villeneuve-Loubet dietro mediazione di papa Paolo III (Trattato di Nizza).[10]. V Settimana della Cucina Italiana nel Mondo - dal 23 al 29 novembre 2020 23/11/2020. Alla fine degli anni '80, voci di corruzione politica nel governo della città sono emerse sempre più di frequente; indagato, Jacques Médecin nel 1990 abbandonò il paese, per essere arrestato tre anni più tardi in Uruguay ed estradato in Francia nel 1994, dove venne condannato per vari reati di corruzione e crimini associati e incarcerato. I francesi avevano ottenuto la Lombardia, eccetto le fortezze del quadrilatero, controllata dal maresciallo Valiant che, con cinquantamila uomini armati di modernissimi fucili e di cannoni rigati avevano sconfitto gli Imperial-Regi a Magenta e a Solferino ma perdendo oltre 20 mila uomini. E anche diversi italiani doc. Diciotto anni dopo tuttavia, con la caduta dell'impero napoleonico e l'avvento della restaurazione, Nizza tornò al regno di Sardegna con il trattato di Parigi del 1814. Essi a partire dal vasto feudo reale ed imperiale monastico[3][4][5], di cui facevano parte l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona presente nell'opera di evangelizzazione fra il territorio piemontese e la marittima ligure di ponente, specie con i possedimenti di Tenda e nelle valli del Roja, Lantosca, della Vesubia, della Tinea e del Varo, anche in raccordo e collaborazione con l'Abbazia di Lerino, che accogliendo la regola benedettina di San Colombano, aveva avuto la possibilità di diffondersi in tutta la Costa Azzurra, nelle Isole di Hyères di fronte a Tolone, Saint-Tropez, Cannes e le sue isole, Nizza, Monaco, Mentone, e in seguito anche a Ventimiglia e nel Ponente ligure. Fin dall'epoca longobarda vi operavano i monaci colombaniani della potente abbazia di San Colombano di Bobbio, attivissimo centro di evangelizzazione e di rinascita agricola sotto la protezione del Papa. Vi affluiscono nobili tedeschi, austriaci e russi per godere del mite inverno della riviera. Le conseguenze della guerra furono pesanti: la popolazione diminuì del 15% e la vita economica fu completamente distrutta. La Patrie del 2 febbraio denunciava che le autorità piemontesi della Savoia e della Contea di Nizza “ osteggiano dappertutto il movimento separatista, comprimendo i voti quasi unanimi degli abitanti che domandano l’annessione alla Francia”. I primi résistants nizzardi a partire dal settembre 1940 furono un gruppo di ex studenti del liceo di Nizza (oggi Lycée Masséna), poi arrestati e giustiziati nel 1944 presso Castellane (gola del Verdon). Per la verità traditore lo era già per la sua appartenenza alla loggia massonica “Ausonia”, facente capo a Londra, loggia cieca esecutrice degli ordini e delle direttive del Gran maestro Venerabile Albert Pike e del Primo Ministro inglese Lord Palmerston. La forza marittima di Nizza andò aumentando progressivamente, fino a poter competere con i corsari barbareschi; le sue fortificazioni furono ampliate e le sue strade migliorate.Durante sesta guerra d'Italia Nizza soffrì molto, a causa anche di un'epidemia di peste che la colpì. Abbrutimento e terrore scandirono quegli anni terribili ma Cavour e compagni diventarono miliardari con le loro speculazioni e con i loro ladrocini. La volontà di scristianizzare il paese, com'era avvenuto in Vandea ed in Bretagna, le requisizioni militari e la coscrizione obbligatoria dei giovani seguita dal loro arruolamento forzato, aumentarono notevolmente le schiere dei barbets[13], i componenti del movimento armato semiclandestino detto appunto "barbetismo". Nel periodo consolare e successivamente in quello imperiale, l'atteggiamento delle autorità francesi divenne molto più conciliante con la popolazione, riducendo così i motivi di scontento che avevano dato origine alla nascita del barbetismo. Nessuna violenza alla volontà delle popolazioni. I Savoini e i Nizzardi avrebbero avuto un anno di tempo per decidere se restare sudditi sardi o francesi. Nel 941 la flotta bizantina distrusse quella frassinetana, e nel 973 si ebbe la battaglia di Tourtour con la successiva distruzione di Frassineto, combattuta dalle forze congiunte di liguri e provenzali organizzate dal conte Guglielmo I di Provenza con l'aiuto del marchese di Torino Arduino il Glabro e col sostegno di Papa Giovanni XIII e dell'imperatore Ottone I di Sassonia, che pose fine definitivamente alle razzie e all'occupazione saracena in Provenza. Si apriva così, in modo perenne, la "porta d'Italia" allo straniero. Gli scavi archeologici del sito di Terra Amata fanno risalire i primi insediamenti umani nella zona addirittura a 400.000 anni fa.[1][2]. Napoleone III inviò a Torino un suo emissario, il còrso Benedetti, a concludere la cessione di Nizza e Savoia alla Francia. Su InterNations, tanti italiani a Nizza possono usufruire di una piattaforma dove poter condividere esperienze e suggerimenti sulla vita a Nizza. Filippo Curletti docebat, il deputato Castellani, uno dei 30 contrari alla cessione delle due province alla Francia, rivolgendosi a Cavour e ai Ministri, disse: "Avete violato quel diritto delle genti che voi stessi siete costretti ad invocare ad ogni momento; avete violato un gran principio di giustizia; avete venduto quelle popolazioni e le loro libertà a guisa di vacche ed armenti". Serata di grazia per i … La città si trasformò velocemente in un importante porto commerciale della costa ligure. La Ligue pour la Restauration des Libertés Niçoises e il Parti Niçois/Partit Nissart, su posizioni indipendentiste, e Nissa Rebela, su posizioni autonomiste, sono i principali tra questi movimenti. Pochi anni dopo, nel 1705, un nuovo assedio da parte dei francesi portò alla distruzione del Castello, della cittadella e delle mura. Pertanto, intimò i cittadini nizzardi di sottomettersi e giurargli fedeltà, ma la città oppose un netto rifiuto, al fine di mantenere le proprie libertà comunali. Il savoiardo regalò alla Francia Chambery ed Annecy, 707 mila abitanti e 58,000 Kmq di territorio, Nizza e le Alpi erano divenute francesi. Il risultato fu un rigetto iniziale della Francia da parte di molti nizzardi: gli irredentisti italiani si fecero portavoce di questo rigetto tramite il loro capo, il nizzardo Giuseppe Garibaldi. Sono attualmente in Master 2 Lingue ed Affari Internazionali specialiazzato in relazioni italo-francesi. Nizza possiede un grande patrimonio storico, una volta era italiana, per cui gli appassionati di arte antica troveranno musei, cattedrali e castelli sia francesi che italiani, da poter visitare. Nizza fu anche pesantemente bombardata il 26 maggio 1944 da aerei americani in preparazione dello sbarco alleato in Provenza (1000 morti o feriti e più di 5600 persone senza fissa dimora) e subì la carestia dell'estate del 1944. Lavoro come Nizza francia. La sera del 14 luglio 2016 sul Lungomare degli Inglesi, il franco-tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel scagliò un camion contro la folla riunita per gli annuali festeggiamenti della presa della Bastiglia, facendo 87 morti e 202 feriti (Strage di Nizza).[21][22][23][24]. Viene inoltre avviato un processo di francesizzazione dei cognomi dei residenti (numerosi i Bianchi diventati Le Blanc, i Del Ponte diventati Dupont, i Pastore diventati Pastor, etc.). Nel decennio successivo cresce il malcontento nei confronti della Francia, alimentato da molti aristocratici restati fedeli alla dinastia sabauda e da frange di sinistra repubblicane e garibaldine. Anche la contea di Nizza si apprestava a subire la medesima sorte: Nizza venne abbandonata precipitosamente dal governatore piemontese, generale Courten, al primo apparire delle truppe francesi ed il 29 settembre 1792, alle ore 16, il generale francese d'Anselme entrava con le sue truppe nella città, che fino a quel momento era appartenuta ai territori del regno di Sardegna, e v'instaurava un'amministrazione provvisoria.